L’Inter si ferma a Bergamo dopo otto vittorie consecutive in campionato. Uno stop che sulla carta può starci, sia per il valore dell’avversario (l’Atalanta sta tornando ai livelli dello scorso anno), sia per una questione di numeri.
Calo fisico
A preoccupare la piazza però, è il netto calo fisico palesato dai calciatori nerazzurri, letteralmente sovrastati dalla freschezza atletica della “Dea”. Gosens, Zapata e Gomez si sono infilati facilmente nelle difesa di Spalletti e il pesante passivo poteva essere ancor peggiore se non fosse stato per le strepitose parate di Handanovic.
Appagamento…altro aspetto da considerare
Certo, non è da escludere nemmeno un appagamento mentale vista la lunga serie positiva e gli ottimi risultati in Champions. Il tecnico di Certaldo sta applicando un turnover ragionato, che al netto della lunghezza della rosa dovrebbero garantire di sopperire al doppio impegno. Quindi qualora la ragione della debacle sia imputabile ad un eccesso di euforia, ci sarebbe comunque da correre ai ripari. È innegabile che il biscione stia facendo molto bene, ma deve ancora dimostrare molto (e soprattutto vincere) per certificare il ritorno nell’elitè del calcio.
La sosta per le nazionali sarà sicuramente un toccasana per l’Inter, che al rientro avrà una serie di sfide decisive. Dopo il match casalingo con il Frosinone, la Beneamata è attesa da Tottenham, Roma e Juventus. Contro queste squadre servirà una condizione brillante per poter dire la propria.
La qualificazione agli ottavi di Champions League e il consolidamento nei piani alti della Serie A passa da suddetti confronti. Dunque, è bene comprendere se il calo fisico di domenica è stato un episodio sporadico o l’inizio di un periodo di flessione.
Mercato gennaio
La dirigenza meneghina a prescindere da ciò è comunque vigile sul mercato e a gennaio è pronta a piazzare qualche colpo per garantire ancora più scelta e ricambio. Mancini, Rafinha e Martial sono i nomi caldi sull’agenda del direttore sportivo Ausilio, alla ricerca di elementi capaci di adattarsi al modus operandi di mister Spalletti.