Inter, De Bruyne ammette: “Loro sono forti, non sarà facile. Su Lukaku…”

Intervistato dalla Gazzetta, il centrocampista si è espresso sulla finale contro l'Inter

Immobile e De Bruyne ph: Fornelli/Keypress

In vista della finale di Champions League, in programma sabato alle ore 21, si è espresso anche Kevin De Bruyne, centrocampista del Manchester City. Il belga ritroverà il suo connazionale Romelu Lukaku in una sfida in cui i citizens partono favoritissimi contro l’Inter, con quest’ultima che dovrà fare una grande impresa per portare la coppa delle grandi orecchie a Milano. Di seguito le parole del centrocampista ex Wolfsburg.

Inter, De Bruyne: “Loro hanno una identità ben chiara, non sarà facile

Kevin, come si prepara una finale come questa?

Non penso che faremo niente di diverso. Probabilmente rispetto a due anni fa ci sarà qualche cambiamento, ma non credo che me ne accorgerei: è passato del tempo, ho anche una figlia in più da allora. Cercherò di rilassarmi, di prepararmi come faccio di solito prima di ogni partita. E di essere pronto»

A Istanbul trovate l’Inter e per tutti i favoriti siete voi.

Non arrivi in finale di Champions League se non sei una squadra forte. L’Inter ha conquistato la Coppa Italia, ha vinto quasi tutte le partite a fine stagione. Sono una squadra con un’identità chiara, un modulo e uno stile di gioco ben definiti: quello che fanno, lo fanno molto bene. Nessuno di noi crede che sarà facile contro l’Inter. E poi è una finale, si comincia sempre con le due squadre che hanno le stesse possibilità»

Voi come potete vincerla?

«Dobbiamo segnare un gol in più di loro, difendere meglio di loro, la solita storia di ogni partita. Ad essere onesti, penso che la chiave sia giocare come sappiamo. Vero che loro hanno il loro stile, ma anche noi abbiamo il nostro. Sono diversi, ma funzionano entrambi. Dovremo solo assicurarci che il nostro funzioni meglio»

Tra gli avversari di Istanbul c’è anche Romelu Lukaku: qualche messaggio speciale tra compagni di nazionale?

«Ad essere sinceri non lo sento da un po’, dall’ultima partita che abbiamo giocato insieme col Belgio. Siamo stati entrambi molto occupati. Romelu è uno dei migliori amici che ho nel calcio, ci conosciamo da quando avevamo 13-14 anni. Questa è solo una partita: giocheremo contro, e per 90’ o quello che sarà cercheremo di batterci. Ma appena finisce torneremo ad essere amici. E ci vedremo la settimana prossima in nazionale».

Il City è un punto di riferimento per il calcio europeo da anni: non pensa che avreste già dovuto aver vinto la Champions, a questo punto? 

«Non lo so. Non l’abbiamo ancora vinta però, conta solo quello. Io sono qui da 8 anni e sono stati incredibili».

Avrebbe mai pensato di vincere quanto ha vinto?

«No. Abbiamo cercato di vincere ogni partita, ogni competizione a cui abbiamo partecipato, e penso che più o meno ci siamo riusciti. Ma la Champions League ancora non l’abbiamo vinta ed è qualcosa che vogliamo fare».

Al City serve vincere la Champions per essere considerata una delle migliori squadre di sempre?

«Non spetta a me dire se siamo la squadra migliore, ma penso che vincere questa coppa sicuramente aiuterebbe. Io sono felice di quello che abbiamo vinto finora, della squadra in cui ho giocato. So che se conquistassimo la Champions e il triplete aiuterebbe sia me che la squadra, ma il risultato della finale non cambierà quello che penso del mio percorso nel calcio, di quello che ha fatto questa squadra»

Anche se non doveste fare il triplete?

«Se vinciamo la Champions, magari qualcuno ci chiederà perché non abbiamo battuto il Southampton in Carabao Cup e non abbiamo vinto anche quella coppa. Nel calcio va così: noi proviamo a vincere ogni partita, ma a volte non sei abbastanza forte o gli avversari sono più forti di te e perdi. Noi sappiamo di essere in un momento importantissimo, ma anche che più siamo rilassati come squadra, e in questo ci stiamo riuscendo molto bene, più le cose ci sembreranno facili».