Home Serie A Inter News Inter, beffa Champions | E’ mancata personalità a partire da Lautaro Martinez

Inter, beffa Champions | E’ mancata personalità a partire da Lautaro Martinez

L'Inter esce dalla UCL al Civitas Metropolitano. Decisivi gli errori sotto porta di Thuram e l'errore dal dischetto di Lautaro Martinez.

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LAUTARO MARTINEZ RAMMARICATO ( FOTO FORNELLI/KEYPRESS )

Si infrange agli ottavi di finale contro l’Atletico Madrid di Simeone il sogno Champions dell’Inter. Dopo la finale conquistata nella stagione scorsa e i notevoli passi avanti fatti dalla squadra quest’anno, specialmente in campionato, Simone Inzaghi sperava di poter ripetere il cammino europeo impressionante dello scorso anno. Peccato che sulla sua strada abbia incontrato un allenatore per cui l’Europa rappresenta il giardino di casa; il Cholo che in Champions dà sempre del filo da torcere a tutti, soprattutto nel suo stadio.

Lautaro e Thuram creano e sprecano, l’errore del suo capitano condanna l’Inter

Dopo un ottimo inizio e un buon primo tempo, fatto di possesso e giocate perfettamente sincronizzate in ripartenze, una delle quali ha portato al gol di Di Marco, l’Inter sceglie però una strategia di gara che poco le appartiene. Al gol di Griezmann che firma l’1-1 a freddo, pochi minuti dopo il gol del (doppio) vantaggio nerazzurro, l’Inter non riesce a reagire. Al ritorno in campo dagli spogliatoi le gerarchie di forza del primo tempo sembrano invertite, con l’Inter che inizia a giocare di rimessa e l’Atletico che prova a tenere il pallino in mano e a far male, soprattutto attraverso i cross dalle fasce.

Simone Inzaghi vive indiavolato il secondo tempo, sprona la sua squadra che sembra aver perso il coraggio e la convinzione che in tutto quest’anno l’hanno accompagnata. Nonostante questo, approfittando della necessaria spinta ultra-offensiva dell’Atletico Madrid, ancora sotto nel punteggio complessivo con l’1-1, l’Inter si costruisce due occasioni più che importanti, su tutte quella di Thuram su assist di Lautaro. Il giocatore francese non riesce a mettere in rete da posizione ottima a tu per tu con Oblak, e qualche minuto dopo lo stesso succede a Barella. L’Inter spreca tanto, Lautaro e Thuram lavorano per la squadra ma sono poco presenti in zona gol e alla fine l’Atletico trova il gol alla sua maniera, di tecnica, qualità, convinzione, determinazione, con un tiro incrociato di Depay che beffa Sommer. I supplementari, in cui vince la stanchezza, e poi i rigori, sanciscono l’eliminazione dell’Inter, meritata considerando il triplice errore dal dischetto della squadra nerazzurra. E l’errore decisivo è proprio quello di Lautaro, che conferma di avere poco feeling con il dischetto.

Lautaro, dal dischetto pieno di paura. Proseguono le sue difficoltà in campo internazionale

Ma quello di Lautaro è un vero e proprio problema internazionale. Un calciatore con la sua media gol, così costante in campionato, ci si aspetta che incida anche in ambito Europeo e internazionale, ma le sue ultime esperienze non l’hanno visto di certo come protagonista. Un mondiale vinto con l’Argentina finendo in panchina dopo le prime due partite del girone, una carriera europea con l’Inter in cui ha raggiunto buoni risultati senza mai però risultare pienamente decisivo (e ciò lo attestano gli 0 trofei europei vinti con l’Inter), una media gol che al di fuori dei confini nazionali si alza notevolmente in relazione ai minuti giocati.

Insomma, Lautaro è sicuramente uno dei leader di questa Inter, ma finora non è riuscito mai ad essere importante e decisivo nei palcoscenici più importanti, quando la pressione aumenta e ogni giocata può valere una partita, un passaggio del turno, un vantaggio da difendere. Il rigore sbagliato alla fine della serie, che decreta il passaggio del turno dei Colchoneros, oltre ad essere una conferma del rapporto negativo tra l’argentino e il dischetto, getta un’ombra sul capitano dell’Inter, che calcia in preda alla paura, chiudendo gli occhi, e spedisce il pallone in curva. Se a questo aggiungiamo gli errori di Thuram, un paio clamorosi, si può comprendere quale sia stato il problema dell’Inter: in partite di questo livello, contro una squadra e un allenatore così bravi nel gioco speculativo, ogni errore, ogni tremore, ogni paura diventano decisivi e segnano lo scarto tra la gloria e la sconfitta. E l’Inter, ieri sera, ha perso meritandolo, per l’atteggiamento remissivo mostrato dal gol di Griezmann fino all’ultimo rigore di Lautaro.

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