Inter, aumentano i ricavi globali. E se in Champions si vola..

Risanati in parte i conti nerazzurri

L’ESULTANZA DI MARCUS THURAM E PAVARD ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

L’Inter continua a tenere sott’occhio sia il mercato visto che si sta lavorando su un tris di colpi ma soprattutto il bilancio considerato che la Champions persa contro il Manchester City ha aiutato ma certamente non basterà.

E proprio di questo ha parlato “La Gazzetta dello Sport”: “La finale di Champions, evidentemente, non è bastata. Il contratto firmato dall’Inter con Paramount porterà un compenso fisso di 11 milioni in questa stagione, più eventuali bonus. È vero che la partnership con la piattaforma Ott del colosso statunitense dei media è strategica e schiude opportunità inedite e nuove connessioni tra sport e intrattenimento. Ma è altrettanto vero che gli 11 milioni non sono in linea con lo status raggiunto dall’Inter, una squadra ormai stabilmente ai vertici della Serie A, nel giro europeo e, appunto, capace di arrivare lo scorso anno sino all’atto conclusivo della Champions League“.

“Basta fare un confronto con gli altri top club italiani. La Juventus, grazie alla presenza di Cristiano Ronaldo, riuscì a rinnovare con Fca/Jeep per 45 milioni a stagione, come compenso base, bonus esclusi: il contratto triennale scade nel giugno 2024. Anche l’ultimo rinnovo tra Milan ed Emirates è stato particolarmente remunerativo. L’accordo in vigore da questa stagione consentirà ai rossoneri di raddoppiare i 15 milioni precedentemente incassati: il corrispettivo sarà a salire per posizionarsi su quota 30 milioni nell’arco del contratto. Qualche settimana fa la Roma, che come l’Inter è rimasta spiazzata dall’inadempienza di Zytara/DigitalBits, ha riempito lo spazio vuoto sulla maglia con il marchio Riyadh Season, uno dei principali festival di intrattenimento al mondo: valore dell’intesa biennale 25 milioni complessivi, cioè 12,5 a stagione. Chiudiamo con il Napoli che, dopo anni di doppio sponsor sul davanti, ha optato quest’anno per un unico partner: Msc paga 10 milioni a stagione. Quindi, ricapitolando: Juve/Jeep 45 milioni, Milan/Emirates 30, Roma/Riyadh Season 12,5, Napoli/Msc 10. Possibile che Inter/Paramount valga solo 11 milioni?”, si domanda la Rosea che poi commenta così il rinnovo di un anno dell’accordo: “È come se si trattasse di un accordo-ponte in attesa di posizionare il brand nerazzurro sui livelli più consoni. Certo, ci si sarebbe aspettati di più dall’esposizione prolungata del marchio sui mercati internazionali derivante da una strepitosa campagna di Champions. Vedremo quale sarà il punto di caduta sul main sponsor”.

Inter, crescono i ricavi

A bilancio, però, ci sono anche delle cose positive: “Nel frattempo, la partnership tecnica si è incrementata del 70%: il rinnovo con Nike fino al 2031, a partire da luglio, porterà un corrispettivo fisso di 21,25 milioni annui più bonus (12,5 nel 2022-23). Peraltro, quando si parla di sponsor tecnico, bisogna tenere conto del perimetro della licenza. Nel caso dell’Inter, a fine 2019 si è ripresa i diritti di retail e licensing da Nike iniziando a gestirli in proprio. Nella scorsa stagione, grazie anche alla creazione di una piattaforma e-commerce, quell’attività ha fruttato 13 milioni di ricavi, contro i circa 2 milioni generati prima dell’internalizzazione. Un incremento di 11 milioni, quindi, cui sottrarre i maggiori costi per l’acquisto di materiale, stimabili in 6 milioni: da qui un margine di circa 5 milioni dal merchandising. L’Inter, quindi, è stata abile ad attivare una nuova fonte di ricavi. E ha spinto molto sulle sponsorizzazioni globali che nel 2022-23 hanno portato 28 milioni, 11 in più del 2021-22, grazie soprattutto alle partnership con Konami, con cui è stata firmata un’intesa di 6 anni, e LeoVegas, che firma i kit d’allenamento. Attualmente ci sono circa 30 accordi con partner globali o regionali”.

Come emerge dai documenti della controllata Inter Media and Communication, in questa stagione sono stati già sottoscritti contratti con sponsor per complessivi 71 milioni, 18 in più del 2021-22: al netto del main sponsor che l’anno scorso ha portato solo 1,5 milioni contro gli attuali 11, l’incremento è attorno ai 10 milioni. E gli amministratori scrivono: “Stiamo lavorando per concludere ulteriori contratti attualmente in fase di negoziazione”. Proprio i numerosi contratti siglati negli ultimi mesi hanno mitigato i rischi di una diminuzione dei flussi di cassa e preservato la capacità di ripagare il debito, come sottolineato da Standard and Poor’s che ha così confermato il rating B del bond da 415 milioni rimuovendolo dal creditwatch negativo”.