Incidenti a Roma, caos evitabile?

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Sensazionalismo. La parola che più riassume questa due giorni di follia nella capitale è sensazionalismo. Tutti, e dico tutti, hanno voluto per forza dire la loro su quanto accaduto, tutti hanno trovato in qualcun altro il responsabile dello scempio che i tifosi olandesi hanno fatto per le strade di Roma, prima la notte di mercoledì e poi nella giornata di giovedì, ma andiamo con ordine.

Come sempre è meglio ragionare a mente fredda, senza usare appunto quel sensazionalismo che ha coinvolto, esperti e non, giornalisti, opinionisti, politici e quant’altro. La questione è semplice, c’è stato un errore, c’è stata una sottovalutazione enorme del problema, la questura di Roma non è stata attenta, o forse lo è stata poco, davanti alle avvisaglie degli olandesi nei mesi precedenti la gara, poi c’è stata una gestione della giornata di giovedì, disastrosa, nonostante ci fosse stata la notte prima che poteva e doveva servire da monito, si è deciso invece di lasciar fare, di aspettare, di guardare senza intervenire. Il divieto di vendita di alcolici il giorno della partita, come sempre accade, è fallito, e chi gestisce l’ordine pubblico non è stato in grado di tenere a bada poche migliaia di tifosi, permettendogli di tenere sotto scacco un intero centro storico.
E’ inutile urlare allo scandalo, questo accade praticamente sempre, solo che questa volta il tutto è stato fatto sotto i riflettori di una delle più belle piazze del mondo, allora ci indigniamo, puntiamo il dito e chiediamo giustizia. Gli olandesi ci avevano avvertito, che poi bastava controllare qualche forum, sito internet, o semplicemente guardarsi qualche video su youtube per capire che i tifosi del Feyanord non sarebbero stati dei santarellini, non si tratta neanche però di calcio, ma di come siamo in grado di prevenire e di tamponare certe situazioni. Era evitabile, si certo, ma accade un effetto domino, un azione che scaturisce una reazione, una miccia accesa che poi è difficile da spegnere. Se gli olandesi sono stati liberi di fare come volevano per tutta la notte del mercoledì e per la giornata di giovedì, non si poteva pretendere che non sarebbe successo niente, ore e ore lasciati li, in zona franca, in piena autogestione e, per la gioia dei bar del centro, liberi di acquistare alcolici a volontà.

Il danneggiamento della Barcaccia è qualcosa di vergognoso, ma bastava semplicemente chiuderla, come avviene sempre dopo una qualsiasi vittoria sportiva, per evitare che i tifosi festanti ci si gettino dentro. Questa volta non è accaduto, io non so chi è il responsabile, chi ha permesso tanta libertà, per poi reprimerla nell’unico modo rimasto a disposizione, le manganellate, certo è che non mi scandalizzo. Non mi scandalizzo perché tutto questo accade, o può potenzialmente accadere, ad ogni manifestazione, ogni capodanno, ogni sabato sera, per le strade, per le periferie. Il teatrino poi del giorno dopo è stato ridicolo, il sensazionalismo l’ha fatta da padrone, che poi erano gli stessi che quando accade qualcosa negli stadi italiani sono i primi a dire, all’estero non sono così.