Il Prefetto Francesco Tagliente è stato nominato Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella.
Il titolo di Cavaliere di Gran Croce è la massima onorificenza concessa dalla Repubblica Italiana per premiare altissime benemerenze di persone eminenti, italiane e straniere. Tagliente ha dedicato la sua vita allo sport, alla cultura e, soprattutto, al servizio della gente, tenendo sempre in cima alla scala dei valori la persona, con una particolare attenzione alle fragilità, riuscendo sempre a coniugare la necessità di adempiere ai doveri del suo Stato con le esigenze di rispetto della persona umana, della sua individualità e delle sue legittime aspettative.
Ha diretto l’Ufficio Ordine Pubblico del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, coordinando le attività di ordine e sicurezza pubblica sull’intero territorio italiano. In previsione dello svolgimento delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006, il Ministro dell’Interno gli ha affidato il coordinamento, a livello nazionale, della sicurezza dell’evento.
Padre storico e primo presidente dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive, ha contribuito allo sviluppo dello sport e della cultura sportiva ed ha promosso un nuovo modello di pianificazione e gestione della sicurezza negli stadi.
In ambito calcistico ha operato in prima persona, avviando un percorso di dialogo con le tifoserie, che ha contribuito ad accrescere la presenza delle famiglie con bambini allo stadio, sperimentando con successo prima allo stadio di Empoli per oltre un anno e poi a Firenze il modello per la gestione della sicurezza con la Polizia fuori dagli stadi anche in occasione di gare internazionali. Per il suo impegno in questo campo, è considerato il padre storico dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive e promotore della normativa antiviolenza negli stadi, dall’arresto in flagranza differita alla carta del tifoso, dall’abbattimento delle barriere alla gestione delle partite con i reparti antisommossa lontani dagli stadi. Sul fronte della gestione dell’ordine pubblico, attraverso la politica del “doppio binario”, ha assicurato il bilanciamento tra il diritto a manifestare e le esigenze della città, garantendo allo stesso tempo rigore in relazione agli illeciti registrati. La sua gestione ha fatto parlare anche la stampa estera di “modello italiano”. Privilegiando “l’inchiostro” alle cariche con lacrimogeni e manganello, è riuscito a portare la sicurezza sugli spalti (riferimento particolare ad un derby serale Roma Lazio) fino a 5.000 bambini.
E’ stato responsabile della sicurezza delle Nazionali di calcio assumendo la responsabilità della sicurezza della Nazionale maggiore in occasione del Campionato del Mondo in Corea e Giappone del 2002, dei Campionati Europei di calcio in Portogallo del 2004 e del Campionato del Mondo di calcio Germania 2006.
Il mondo dello sport gli ha concesso tre benemerenze: la Stella d’Oro al Merito Sportivo del CONI, la Medaglia d’oro al merito sportivo della Federazione italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali e la Medaglia d’oro della FIFA conferitagli a conclusione dei campionati mondiali di calcio Berlino 2006.
Giornalista pubblicista, docente, autore di libri e saggi specialistici, nel corso del suo lungo e prestigioso servizio nell’Amministrazione dell’Interno ha promosso un nuovo rapporto di intesa con la società civile. Le sue straordinarie capacità professionali e umane sono riportate in un libro, con oltre 60 testimonianze raccolte da quindici cronisti, da cui emerge la sua figura di “Prefetto facilitatore”, “Prefetto di ferro dal cuore d’oro” e “Sarto istituzionale”.