La campionessa di kiteboarding Irene Tagliente, il segreto del successo
“Era il 1997, test di qualificazioni per le campestri alle medie, non fui ammessa perché l’insegnante credeva che avessi barato sui tempi. L’anno dopo al liceo ebbi una seconda possibilità per le campestri liceali e fui ammessa. Arrivavo sempre seconda. Un giorno il padre della campionessa italiana di penthatlon si avvicinò e mi disse: arrivi seconda senza allenarti, chiedi a tua madre di portarti ad allenare con mia figlia. Avevo appena finito la gara, bevevo tè caldo ed avevo ancora l’affanno. Quelle parole furono la mia vittoria! Iniziai a fare penthatlon ribaltando i voti a scuola studiando dalle 20 in poi … andai ai campionati nazionali con un’ottima mira al poligono, qualche lieve infortunio e poi vittorie in quasi tutte le altre discipline”.
Irene Tagliente prosegue: “Concentrandomi nel poco tempo disponibile sullo studio ho preso lauree che nessuno avrebbe mai immaginato che avrei potuto prendere. Lo sport insegna ad ascoltare il corpo e a capire che anche se sei al limite in te c’è ancora qualcosa che può fare la differenza sul finale ed è quella sensazione che non mi ha mai fatto smettere di lottare, per me ma soprattutto per gli altri, per chi non ha la forza di stare sempre in prima linea e per chi ha bisogno di aiuto”.