Il pagellone del campionato bianconero: Tevez, Pogba e Bonucci i migliori

172

Pogba_esulta

Con la vittoria sulla Sampdoria, la Juventus si è nuovamente laureata Campione d’Italia. Ecco chi sono stati i protagonisti del quarto titolo consecutivo:

BUFFON 8: A 37 anni è ancora uno dei portieri più forti al mondo. Si conferma nuovamente il meno battuto d’Italia e il leader indiscusso di un gruppo insaziabile, sempre pronto a metterci la faccia nei momenti di difficoltà.

STORARI 6: Sarà pure un eterno secondo, ma potrebbe consolarsi ricordandosi di essere il miglior secondo portiere della nostra Serie A. Si fa sempre trovare pronto nelle rare occasioni in cui il collega ha bisogno di rifiatare.

RUBINHO Sv: Due presenze e tre scudetti in tre stagioni. Minimo sforzo e massimo risultato?

BONUCCI 8,5: In molti sostenevano che non fosse in grado di fare il centrale al di fuori della difesa a tre, ma quest’anno è stato quello che meno di tutti ha patito il passaggio alla retroguardia a quattro. Cresciuto in maniera esponenziale in quanto a sicurezza e carisma in campo, risulta il più utilizzato tra i giocatori di movimento. Decisivo, come non mai, sia nella propria area di rigore che in quella avversaria.

CHIELLINI 7,5: Una delle sue migliori stagioni in bianconero, la prima dopo otto anni senza gol all’attivo. Da rimproverare solo qualche “scivolone” di troppo nelle partite più importanti (vedi contro Borussia e Monaco).

BARZAGLI 7: Dopo la lunga riabilitazione post-operazione, fa il suo debutto in campionato solo a Marzo, riconquistando velocemente una maglia da titolare.

CACERES 6,5: Spazia con facilità dal centrodestra della difesa a tre al ruolo di terzino. Dopo un primo infortunio a Novembre, si ferma nuovamente e definitivamente a Marzo e nonostante le sole dieci presenze in campionato è il miglior difensore bianconero per rendimento.

OGBONNA 6: Con Barzagli e Caceres a lungo fuori, ha potuto aumentare il suo minutaggio, ma le sue prestazioni continuano a non convincere del tutto.

LICHTSTEINER 7: Nonostante giochi parecchi metri indietro rispetto alle passate stagioni, resta sempre la solita locomotiva svizzera, anche se dovendo coprire un porzione maggiore di campo non sempre si dimostra lucidissimo in fase offensiva.

EVRA 7: Ci ha messo un po’ di tempo a calarsi nella nuova realtà, patendo soprattutto un modulo a lui sconosciuto, il 3-5-2. Nella seconda parte di stagione è stato impeccabile e ha saputo mettere la sua esperienza al servizio dei compagni.

DE CEGLIE, ROMULO, MARRONE Sv: Eterni desaparecidos. De Ceglie torna a Gennaio dal prestito al Parma, ma gioca solo 45 minuti; Romulo scende in campo da titolare una sola volta, dopodiché sono i continui infortuni a frenarlo; Marrone salta la stagione.

ASAMOAH 6: Inizia bene ritrovandosi anche nel suo vecchio ruolo di centrocampista centrale, ma la sua stagione si ferma presto a causa di un infortunio.

PEPE 6: In campionato gioca meno di cento minuti totali, ma la notizia più bella è il suo ritorno in campo dopo un calvario infinito. Resta l’anima dello spogliatoio bianconero.

PADOIN 6,5: Terzino destro, terzino sinistro, interno di centrocampo, esterno a destra o a sinistra nel centrocampo a cinque: questo ragazzo può giocare ovunque. Si distingue proprio per l’essere un tuttofare, un “fuoriclasse della panchina” (citando Mauro), pronto a dare, in qualsiasi posizione, il suo apporto alla squadra.

PIRLO 7,5: L’età si fa sentire, gli acciacchi aumentato, ma Pirlo resta sempre il solito fuoriclasse. In campionato mette a referto 4 assist e 4 gol; memorabile quello allo scadere nel Derby col Toro.

VIDAL 7: Comincia malissimo la sua quarta stagione a Torino, tra infortuni, critiche e prestazioni insufficienti. Allegri col passaggio al 4-3-1-2, lo promuove a vertice alto del rombo, ma il suo posto è in mezzo al campo, da interno. Nel girone di ritorno inizia mostrare segnali di ripresa e si assesta definitivamente ai livelli delle annate passate nel momento decisivo della stagione, segnando i gol-partita col Monaco e con la Samp.

POGBA 9: 50,70,90 milioni… La sua valutazione cresce di partita in partita, di gol in gol. Un’autorità in mezzo al campo e una sentenza sotto porta con 7 gol e 2 assist in 22 partite di campionato, a cui si aggiunge anche la prima marcatura in Champions League. Una crescita esponenziale, frenata solo da un infortunio.

MARCHISIO 8,5: Forse rispetto a Pirlo, Vidal e Pogba, è quello che da meno nell’occhio: non fa tanti gol (almeno non quest’anno), non si prende i titoli delle prime pagine dei quotidiani sportivi, non ha una capigliatura particolare… Tra i quattro, però, è quello che colleziona il maggior numero di presenze, sempre abbondantemente sopra la sufficienza. È un vero e proprio jolly del centrocampo, tant’è che Allegri oltre che da mezzala, lo schiera anche nel ruolo di playmaker davanti alla difesa, dov’è in grado di non far rimpiangere Pirlo. Da qualche giorno ha timbrato la 300esima presenza con la maglia bianconera.

STURARO 6,5: Arriva nel mercato di gennaio per sopperire alle tante assenze in mezzo al campo, ma inizialmente Allegri non gli fa mai vedere il campo. Da Marzo in poi, diventa praticamente un titolare aggiunto, crescendo di partita in partita.

PEREYRA 7: Una piacevole rivelazione, che con le sue caratteristiche ha permesso il passaggio dal 3-5-2 al 4-3-1-2. Bravissimo nel saltare l’uomo, deve ancora migliorare in fase realizzativa. Le brillanti prestazioni sia in Campionato che in Champions, rendono praticamente certo il suo riscatto.

COMAN 6: Poche presenze, quasi tutte subentrando dalla panchina, ma questo non ci ha negato la possibilità di apprezzare le qualità di questo piccolo campione cresciuto nelle giovanili del Psg. Fin qui, nella sua prima vera stagione tra i professionisti, può contare un assist in campionato, e un gol bellissimo in Coppa Italia contro il Verona.

MATRI 6: Dopo una buonissima prima parte di stagione col Genoa, è ritornato a “casa”: alla Juve, dove aveva già vinto i primi due scudetti dell’era Conte, e da Allegri, suo maestro sin dai tempi di Cagliari. Nella rosa prende il posto di Giovinco, ma proprio come la Formica Atomica, trova poco spazio; in gol solo in Coppa Italia contro la Fiorentina.

LLORENTE 6,5: Chi ha patito più di tutti il nuovo assetto è stato il “Toro di Pamplona”, spesso costretto a giocare di sponda, spalle alla porta. Col nuovo assetto, di cross interessanti ne arrivano col contagocce, tanto che il suo score finora segna 6 gol in campionato, 1 in Champions e 1 in Coppa Italia, per un totale di 8, contro i 18 della passata stagione.

MORATA 7,5: A piccoli passi, il ragazzone spagnolo s’è fatto uomo e, a suon di gol, ha superato nelle gerarchie il connazionale Llorente. La differenza l’hanno fatta la sua velocità e il suo eclettismo tattico, che gli hanno permesso, in breve tempo, di diventare la spalla perfetta per Tevez.

TEVEZ 10: Sono ormai stati usati tutti gli aggettivi possibili per descrivere questo portento, un vero e proprio cannibale dell’area di rigore. Quando la palla arriva a lui, è quasi sempre gol. Si è già superato rispetto alla passata stagione, sfatando anche il tabù Europa, con 6 reti all’attivo in Champions, mentre in totale sono 28 i gol segnati fin qui. Quella 2014/2015 ha tutti i requisiti per diventare la miglior stagione della sua carriera.

ALLEGRI 9: Ha avuto l’intelligenza di non stravolgere il lavoro di chi lo ha preceduto, aggiungendo progressivamente il suo tocco a quella che era già una macchina quasi perfetta. Ora la “sua” Juve, con uno Scudetto già in tasca, è pronta a stupire anche in Champions League.