L’Inter cade, il Napoli vola al comando sempre più solo
Il girone d’andata si chiude col botto, anzi coi botti, quelli che fanno le due squadre milanesi, uscite sconfitte e con le ossa rotte dopo la trasferta araba che ha portato la Supercoppa ai nerazzurri. Gli uomini di Inzaghi però non hanno sfruttato il momento favorevole ed anzi si sono piegati, addirittura a San Siro, ai piedi di un Empoli più sbarazzino e intraprendente del solito. Complimenti a Zanetti e a Baldanzi in rappresentanza di tutti i suoi compagni, ma critiche aspre e meritate per un Inter che a questo punto si può dire ormai fuori dalla lotta per lo scudetto. Uno scudetto, e i tifosi partenopei sono autorizzati a mettere in pratica qualsiasi tipologia di scongiuri, ormai potrebbe perdere solo il Napoli, di nuovo vincente senza patemi, in quel di Salerno. Dodici punti di vantaggio sulla seconda al giro di boa sono un’enormità mai vista finora in Italia, ma il solco tra gli azzurri e il resto del gruppo va oltre un semplice calcolo numerico. Il Napoli gioca, si diverte e fa divertire, ha il miglior attacco e la difesa meno perforata, il morale alle stelle e la forma fisica praticamente perfetta di quasi ogni elemento, perfino l’inopinata eliminazione in Coppa Italia consentirà qualche pausa in più rispetto alla concorrenza. Nulla sembrerebbe metterne in discussione la leadership in campionato e stavolta Spalletti potrebbe finalmente coronare il suo sogno tricolore.
Gran mucchio in zona Champions con Lazio e Roma in crescita
Alle spalle della capolista c’è un mucchio selvaggio di squadre imperfette e bellissime; la penalizzazione di 15 punti al momento ne tira fuori la Juventus, pronta a rientrare qualora in appello riuscisse ad ottenere sconti cospicui. In salita le due romane e l’Atalanta. La Roma prosegue il suo percorso continuo nell’irregolarità; squadra non bella a vedersi (Dybala a parte) ma estremamente efficace, in grado però di abbattere gli elefanti come di crollare di fronte a un topolino. Mourinho, grande stratega e comunicatore d’eccezione, sa come si fa e crediamo quindi che per arrivare in Champions bisognerà fare fino alla fine i conti con la sua Roma. Discorso analogo ma diverso per la Lazio, a tratti affabulante per il calcio che propone, a volte irritante per il distacco mentale che riesce a raggiungere in certe gare o parte di esse. Un paio di aggiunte alla rosa servirebbero come il pane; non a caso gli uomini di Sarri danno sempre il meglio nei periodi in cui disputano una sola gara settimanale, calando vistosamente in concomitanza con la partecipazione alle competizioni europee che in febbraio torneranno ad intralciarne le trame. Se Lotito c’è è giunto il momento di battere un colpo…
Anche i bergamaschi di Gasperini dopo una partenza un po’ incerta, hanno ripreso a correre e grazie anche agli intoppi altrui si ripropongono pesantemente nelle zone che contano. Lookman è il nuovo terminale offensivo di una compagine sempre “tosta” e presente a se stessa.
Milan in caduta libera; il Verona riaccende le speranze
Detto dell’Inter, non sta certo meglio il Milan che nelle ultime settimane ha dilapidato il vantaggio accumulato in precedenza e ora rischia di implodere, vittima dei suoi stessi umori. Se lo spirito indomito ne ha cementato gli ardori lo scorso anno, portandolo fino al titolo, ora l’abbattimento morale susseguente al constatare come sia divenuto impossibile ripetere certi risultati, potrebbe sprofondarlo nell’anonimato.
Con una classifica ormai spezzata in tre tronconi, resta difficile prevedere che una compagine possa spostarsi troppo dall’attuale posizione, eccezion fatta naturalmente per la Juventus e non solo per motivi “disciplinari”. In coda ad ogni modo cerca di farsi timidamente spazio il Verona che dopo il pareggio col Torino è riuscito ad imporsi nei confronti del Lecce e quantomeno “vede” sia pure a distanza la schiena del Sassuolo, ancora in crisi di risultati e visibilmente col fiato corto. La Cremonese dopo il pari (con vittoria ai rigori) di Napoli in Coppa Italia, racimola un altro punticino a Bologna, ma ci sembra francamente troppo poco per prevedere un’inversione di tendenza tale da portarla quantomeno a contendere la salvezza a compagini come lo Spezia e lo stesso Sassuolo.