“Sogna, ragazzo, sogna”. Se Vecchioni non avesse svelato la sua paternità interista già qualche decennio fa, adesso staremmo parlando del Leicester e di Claudio Ranieri come protagonisti del suo ritornello.
UN CAST D’ECCEZIONE…
Il campionato di Premier League 2015/16, infatti, non appare il frutto di un risultato esclusivamente calcistico ma affonda le sue radici anche in altri campi. L’armata delle Midlands non è una normale squadra di calcio: è una sinfonia che funziona a meraviglia, un film a basso cachet che si riscopre capolavoro. I ragazzi di Ranieri sono gli eredi naturali delle opere britanniche hanno incantato il mondo tra la prima metà degli anni ’90 e gli inizi del 2000. Vardy ha la stessa voglia di spaccare il mondo di Billy Elliot: in lui si vede la sofferenza di chi per anni ha dovuto ingoiare fango nei campi di periferia; Mahrez ha la stessa arroganza dei folli interpreti di Trainspotting: dribbla e irride gli avversari come se non ci fosse un domani; Schmeichel – Huth – Morgan – Kanté sono i losers di Full Monty che improvvisamente concorrono per la gloria. E poi il regista di tutta questa storia che senza fare mercato, senza cambiare i metodi di allenamento del predecessore e senza la pretesa di donare un forte imprinting alla squadra sta provando a rovesciare la normalità.
… SOTTO GLI ORDINI DI SIR. CLAUDIO
Claudio Ranieri è la spugna in grado di assorbire le abitudini inglesi, entrando in punta di piedi per cambiare le cose in modo graduale. In conferenza stampa prima di ogni seduta stringe le mani ad ogni giornalista perché sa che nella terra di Sua Maestà le buone maniere contano molto. Coi giocatori ha capito che usare metodi marcatamente italiani non rappresentano la ricetta vincente: buona alimentazione si, tattica ok ma sempre nei limiti delle loro abitudini. In Inghilterra la tattica solitamente non è al primo posto nella scala di valori e per ottenere risultati occorre concentrare le attenzioni in prossimità degli incontri e non ad inizio settimana. L’alimentazione, poi, conta molto meno che da noi. In cuor suo sa che la ricetta giusta sarebbe pasta in bianco e bresaola, ma imporre un’alimentazione sana varrebbe anche al costo di inimicarsi il gruppo? Quindi massima libertà col patto implicito di meritarsi le gentili concessioni. Tutto questo ha generato una coesione quasi familiare: ognuno darebbe tutto per il proprio compagno perché c’è una causa da onorare e un mister che gli vuole bene. Lo stesso gruppo che prima parteggiava apertamente per Nigel Pearson adesso pende dalle labbra di Sir Claudio.
ORA IL RUSH FINALE
Nella sua testa c’è solo uno scenario: quello ideale del passaggio di consegna dal Chelsea al Leicester. Un finale che relegherebbe a storiella “Il maledetto United” con protagonista Brian Clough e i film citati in precedenza. Sarebbe il titolo più sensazionale della storia del calcio moderno. Per il momento i ragazzi sognano ad occhi aperti: fossi in voi non li sveglierei.