L’accusa giunge dalla Svezia. Secondo i giornalisti scandinavi il bomber rossonero, Zlatan Ibrahimovic, fresco di ritorno con doppio assist in nazionale, nel 2011 avrebbe sparato a un leone in Sudafrica. In seguito ne avrebbe importato in patria la pelle, il cranio e la mascella come trofei con cui abbellire una delle sue case.
Dinanzi a tali accuse, l’Expressen ha precisato che il centravanti “vichingo” è in possesso di una licenza di caccia ottenuta meno di un anno prima del safari. Però analizziamo in modo approfondito l’episodio.
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Ibrahimovic, dalla Svezia: accuse pesanti per l’attaccante rossonero
Il leone, designato come il re della foresta, anche se classificato come “vulnerabile” nella lista internazionale delle specie minacciate, in Sudafrica può essere cacciato a patto che si abbiano tutti i permessi in regola. Secondo quanto rivelato da il Resto del Carlino, sono stati tanti i cacciatori svedesi che hanno cercato di portare in patria parti di carcassa di animale come trofeo, ma solo Ibra c’è riuscito.
Non è tutto qui. Secondo la stampa svedese il leone ucciso dall’attaccante sia stato allevato in cattività per oltre un anno, prima di essere liberato per la battuta. Questa, da ricordare, una pratica comunque permessa nel paese africano. Al momento non c’è stato alcun commento da parte di Ibra o del suo entourage.