I siti di scommesse finanziano il fondo salva sport

Siti Scommesse

Secondo l’ultima bozza del DL Rilancio il prelievo imposto sulla raccolta delle scommesse per finanziare il fondo “salva-sport” dovrebbe salire allo 0,5%.

È stata rilasciata di recente l’ultima bozza del DL Rilancio, prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che apporta delle modifiche in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia e politiche sociali per fronteggiare la crisi derivante dall’epidemia da Covid-19.

Nello specifico il prelievo sul betting, destinato a sostenere il rilancio del sistema sportivo nazionale, passa dallo 0,3 allo 0,5%. Per il betting si fa riferimento al mondo delle scommesse e, per chi non ha particolare dimestichezza con questo settore, è possibile trovare un glossario dei termini comunemente usati nei siti di scommesse su questa pagina.

Subiranno quindi una tassazione maggiore le scommesse live relative a qualsiasi evento sportivo, anche virtuale, effettuate sia online sia tramite i canali tradizionali. La nuova misura resterà valida dall’entrata in vigore fino al 31 dicembre 2021.

Slittamento della lotteria dei corrispettivi

All’interno della bozza del DL Rilancio l’articolo 141 modifica l’articolo 1, comma 540, della Legge 11 dicembre 2016, n. 232 stabilendo lo slittamento dell’inizio della lotteria dei corrispettivi dal 1° gennaio 2021. Presso il Ministero dello Sviluppo economico sarà istituito un fondo per l’intrattenimento digitale, chiamato “First Playable Fund”, con una dotazione iniziale di 4 milioni di euro per l’anno 2020, finalizzata a sostenere le fasi di concezione e pre-produzione dei videogiochi.

Come cambia il prelievo sulle scommesse

Le scommesse online, soprattutto grazie ai bonus senza deposito immediato, hanno sempre garantito un notevole introito allo Stato, quantificabile in 400.000 euro al giorno. Con il crollo delle scommesse a causa del Coronavirus anche le casse dello Stato ne hanno risentito.

Stadi, centri sportivi e palazzetti dello sport stanno gradualmente aprendo le porte ai tifosi, il cui ingresso è ancora fortemente contingentato. I siti scommesse hanno però ripreso la loro attività, quindi lo Stato ha ritenuto opportuno aumentare il prelievo fiscale sul mondo del betting.

Come stabilito dall’articolo 220 comma 2, le risorse del “Fondo per il rilancio del sistema sportivo nazionale” vengono trasferite al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per poi essere successivamente assegnate all’Ufficio per lo sport con l’obiettivo di adottare le giuste misure di sostegno e di ripresa di tutto il movimento sportivo.

Il finanziamento del fondo prevede un tetto massimo di 40 milioni di euro per il 2020 e di 50 milioni di euro per il 2021. Se nei due anni indicati le entrate dovessero risultare inferiori alle somme iscritte nel Fondo, sarà ridotta la quota di cui all’articolo 1, comma 630 della legge 30 dicembre 2018, n. 145.

Il fondo per i videogiochi

Un altro settore duramente colpito durante il periodo di quarantena è quello dei videogames. In base all’articolo 38, chiamato “Rafforzamento dell’ecosistema delle start-up innovative”, viene stabilito al comma 12 l’istituzione del fondo, citato precedentemente, per l’intrattenimento digitale “First Playable Fund”.

Il gaming, anche se non è strettamente collegato al glossario scommesse, rappresenta un settore fortemente sviluppato in Italia che ha quindi bisogno di un sostegno importante per ripartire. In particolare il Fondo è destinato a sostenere le fasi di concezione e pre-produzione dei videogiochi, destinate a realizzare prototipi mediante l’erogazione di contributi a fondo perduto. Tali contributi ammontano al 50% delle spese ammissibili ed equivalgono ad un importo compreso tra 10.000 e 200.000 euro per ogni singolo prototipo. Le imprese che intendono fare domande per accedere ai contributi devono innanzitutto avere i requisiti di ammissione indicati al comma 16.

Le aziende richiedenti, una volta ottenute le agevolazioni, possono utilizzare i fondi esclusivamente per:

  • prestazioni lavorative svolte dal personale per realizzare nuovi prototipi;

  • prestazioni professionali commissionate ad altre imprese o liberi professionisti finalizzate alla creazione di prototipi;

  • attrezzature tecniche acquistate per la realizzazione di prototipi;

  • licenze di software acquistate per la realizzazione di prototipi.

C’è un margine molto limitato per l’utilizzo dei fondi per evitare che le imprese possano farne un uso improprio o diverso da quello stabilito. In tale ottica i videogiochi devono essere destinati alla distribuzione commerciale.

Le imprese che intendono presentare domanda devono soddisfare i seguenti requisiti:

  • avere una sede legale nello Spazio economico europeo;

  • essere soggette alla tassazione in Italia per effetto della residenza fiscale o comunque per la presenza di una sede operativa sul territorio italiano;

  • avere un capitale sociale minimo interamente versato ed un patrimonio netto non inferiori a 10.000 euro (tale requisito vale sia per le imprese costituite sotto forma di società di capitale, sia per imprese individuali di produzione o costituite sotto forma di società di persone);

  • essere in possesso della classificazione Ateco 58.2 o 62.

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