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Heysel, Tacconi ricorda la strage del 29 maggio 1985: “Ci dissero di uscire con la Coppa”

Heysel Tacconi
Foto Sala della Memoria Heysel

Heysel Tacconi ricorda la strage del 29 maggio 1985

“Dentro lo spogliatoio c’era un po’ di tutto: chi perdeva sangue, chi era ferito, noi abbiamo prestato i primi soccorsi, prestando anche le scarpe a chi le aveva perse, le tute. Era un’atmosfera surreale. Boniperti aveva detto che non dovevamo giocare, ma poi un generale delle Forze dell’ordine ci impose di giocarla e credo sia stato giusto perché altrimenti sarebbe successo molto di più”. E’ il ricordo di Stefano Tacconi, portiere della Juventus nella tragica notte belga della finale di Coppa dei Campioni contro il Liverpool il 29 maggio 1985, che costò la vita a 39 persone per gli incidenti verificatisi prima dell’inizio della partita.

Heysel Tacconi svela la dinamica dell’esultanza

“Entrammo in campo molto arrabbiati dice Tacconi ai microfoni di “Le lunatiche” di Radio2-,  perché comunque ci avevano tolto il sogno di quella finale, noi eravamo sicuri di vincere ma ci hanno tolto la gioia di esultare. Capisco le critiche, ma anche qui furono le Forze dell’ordine a chiederci di uscire con la coppa per tenere buoni i tifosi dentro lo stadio. Non dovevano uscire perché gli hooligans non erano stati ancora evacuati”. 

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