Guus Hiddink: “Potevo venire all’Inter, mi chiamò Figo. Koopmeiners mi ricorda Redondo”

Guus Hiddink ha rilasciato un'intervista a Tuttosport in cui ha parlato del PSV e della Juventus e del suo possibile arrivo all'Inter.

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Teun Koopmeiners perplesso ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

L’allenatore olandese Guus Hiddink è stato intervistato da Tuttosport e le sue dichiarazioni sono incluse nell’edizione distribuita stamattina in edicola. Domani inizia la nuova versione della Champions League e la Juventus è contrapposta al ‘suo’ PSV Eindhoven.

Esordisce così Hiddink: “Non sono un indovino, ma ipotizzo che i miei connazionali possano al massimo strappare un pareggio anche se nel calcio tutto è possibile. Il PSV in Europa gioca in modo un po’ “naïf”, all’attacco sì, ma con troppa innocenza, ingenuità. E lo scorso anno hanno pensato di ripetere in Champions i successi in Eredivisie. Errore”.

Hiddink: “Bisogna dare tempo a Thiago Motta, Koopmeiners può diventare un leader”

Quindi si sofferma nella sua analisi anche sulla Juventus: “Diamo tempo all’allenatore per far quadrare tutti i meccanismi. Motta mi piace, gioca all’attacco come noi olandesi, non come Allegri che metteva un bus londinese a due piani davanti alla porta”.

Hiddink dice la sua anche su Koopmeiners: “Può fare il salto di qualità e diventare elemento cardine della Nazionale. Può toccare un livello altissimo, ha anche la testa giusta per diventare leader a tutti gli effetti. Mi ricorda ‘Il Principe’ Redondo”.

Hiddink: “Potevo allenare l’Inter, ma…”

Conclude col rimpianto di non aver mai allenato in Italia: “Come no! Eh sì, un po’ di rimpianto ce l’ho. Mi contattò Luis Figo perché l’Inter mi voleva. Ma ormai avevo già firmato con la Turchia e non sarei stato un uomo d’onore se avessi rotto il contratto che sarebbe entrato in vigore nell’estate 2010”.