Griezmann e il grande no
Antoine Griezmann è un attaccante francese nativo di Mâcon, in Borgogna, noto per essere il più forte nel suo ruolo nel suo Paese in questi ultimi anni. Soprannominato “le petit diable”, dalla stagione 2014/2015 milita nell’Atletico Madrid. Da oggi però il nome dell’attaccante colchonero sarà legato alla parola “riconoscenza”. Il motivo? Eccolo qua.
Griezmann milita nella seconda squadra di Madrid da tre stagioni dopo aver giocato cinque anni con i baschi della Real Sociedad con cui vinse subito il campionato di seconda divisione spagnola. Il numero 7 di mister Simeone è il faro dell’attacco dell’Atleti, tanto da diventare il giocatore ad aver segnato più reti in maglia rojiblanca in Champions League. In questi anni, il biondo attaccante classe 1991 ha contribuito a portare la squadra in finale di Champions League e a renderla una delle più belle realtà del calcio europeo. Senza contare che è sempre andato in doppia cifra in classifica marcatori.
Sul giocatore da tempo si sono mosse molte squadre europee. Una di queste è stata il Manchester United di José Mourinho, che ha chiuso per Romelu Lukaku. Perché lo United ha preso il belga e non il francese? Semplice, perché Antoine Griezmann ha preferito rimanere a Madrid invece di approdare ad Old Trafford.
L’attaccante ha rifiutato un ingaggio sontuoso impedendo all’Atletico Madrid di incassare un altrettanto sontuosa somma di denaro, visto che il club inglese si sarebbe spinto senza problemi ai 100 milioni di euro per i suo ingaggio. Pazienza, i Red devils con 85 milioni hanno ingaggiato un attaccante di peso che la scorsa stagione ha segnato ben 25 reti in campionato con la maglia dell’Everton, vale a dire l’ex Chelsea Lukaku.
Griezmann è stato di carattere: se fosse andato allo United, l’Atletico Madrid avrebbe dovuto cercare un suo erede. Peccato però che il club madridista abbia il mercato in entrata chiuso anche questa sessione per decisione del Tribunale di Losanna. La cessione avrebbe lasciato la squadra senza un attaccante, con le conseguenze del caso.
Antoine Griezmann, in un’epoca in cui ci guarda molto al contante e poco al ringraziamento, ha fatto un grande gesto: rimanere nella squadra che lo ha portato alla fama non lasciandola appiedata nel momento in cui avrà più bisogno di lui. Colui che è stato eletto miglior giocatore dell’Europeo francese dello scorso anno, di cui è stato capocannoniere.
La notizia non è piaciuta al suo agente, Eric Olhats, colui che lo ha scoperto oltre dieci anni fa e che lo ha fatto andare in Spagna dove si è consacrato come uno degli attaccanti più forti del Continente.
Il loro rapporto di lavoro (e di fiducia) si è concluso. Il giocatore non è dispiaciuto della decisione, mentre Olhats è di animo contrario, tanto da aver deciso lui stesso di chiudere la procura con il suo assistito, definendo la decisione del giocatore “non compatibile con quelle che avevo in mente”, come ha riportato in una sua intervista a L’Equipe.
Griezmann ha firmato fino al 2022 ed il nuovo contratto prevederà una clausola da 100 milioni. I colchoneros hanno in casa un ragazzo che non ha nulla di “diabolico”, ma che è un ragazzo responsabile e che sa cosa sono gratitudine ed rispetto.
Merci troppo care di questi tempi nel business del pallone.