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Gonzalo no limit

Higuain

Venti gol in venti partite, un gol ogni 90′: questa è la clamorosa media che sta tenendo l’attuale capocannoniere della Serie A, e probabile vincitore a maggio della classifica marcatori, Gonzalo Higuain.

HIGUAIN RE DEI BOMBER

L’attaccante del Napoli ha incrementato la sua prolificità sabato sera segnando una doppietta che ha permesso ai partenopei di vincere in casa contro il Sassuolo, passato in vantaggio dopo tre minuti grazie ad un calcio di rigore. Il Napoli ora è primo in classifica a +2 sulla Juventus che, alla “Dacia Arena” di Udine, ha vinto la sua decima partita consecutiva.

Con le due reti del “san Paolo”, Gonzalo Higuain ha segnato la seconda doppietta consecutiva, la terza nelle ultime quattro partite, per un totale di sette volte in cui il numero 9 napoletano ha segnato più di un gol in una sola partita di campionato. Numeri da capogiro di un giocatore che sta trascinando il Napoli in vetta alla classifica e che sta ripercorrendo i fasti di Edinson Cavani, ultimo calciatore azzurro a vincere la classifica marcatori: nella stagione 2012/2013, l’allora numero 7 segnò 29 reti in trentotto partite di campionato. Tenendo questo ritmo, Higuain ha tutte le potenzialità (ed i numeri) per diventare il terzo giocatore del Napoli a vincere il titolo (dopo il “matador” e Diego Armando Maradona, nel 1987/1988).

Negli ultimi settanta campionati (compresi quelli a 16 e 18 squadre), in diciannove casi il vincitore della classifica marcatori ha segnato meno di quanto Higuain abbia segnato finora. E di questo passo, tenendo questa media, il “pipita” potrà superare il record siglato dell’attaccante del Milan, Gunnar Nordahl, di 35 reti in trentotto partite del campionato 1949/1950.

Dietro a Higuain, in classifica seguono il sampdoriano Eder e lo juventino (e suo connazionale) Paulo Dybala, fermi a undici reti e con poche possibilità di contrastare il “pipita”, con una media di una rete ogni 1,8 partite.

Insomma, il gol viene segnando e sembra che Higuain non abbia proprio voglia di fermarsi, tanto da aver segnato da solo la metà dei gol realizzati fin qui dall’intero Napoli: dopo di lui, segue Lorenzo Insigne con otto reti, meno della metà del suo compagno di reparto.

Non avrà il “peso” (ed il prestigio) di uno scudetto, di una coppa europea e di un Pallone d’oro, ma Gonzalo Higuain è in lizza per vincere, a fine stagione, anche la Scarpa d’oro, il premio assegnato al giocatore (o ad ex equo) che durante la stagione calcistica precedente nella massima serie dove gioca la sua squadra, abbia segnato di più. Grazie al fatto che la Serie A ha un “x2” di coefficiente, l’attaccante della Albiceleste ora è a quota quaranta, davanti all’ungherese Nemanja Nikolić del Legia Varsavia e al brasiliano Alex Teixeira dello Shakhtar Donetsk, con 21 e 22 reti. Visto il coefficiente “x1” del campionato polacco e di quello ucraino, il rivale più accreditato per la vittoria del premio è l’attaccante gabonese del Borussia Dortmund, Pierre-Emerick Aubameyang, che guida la classifica marcatori della Bundesliga con diciotto reti. Ed il coefficiente “doppio” della massima serie tedesca, porta il numero 17 giallo-nero a quota 36, ma con la massima serie tedesca ferma da prima di Natale fino al prossimo week end per la lunga pausa invernale.

Se Higuain dovesse vincere questo premio, diventerebbe il terzo argentino a conquistarla, dopo il carneade Héctor Yazalde (46 reti senza coefficienti, nella stagione 1973/1974 con la Sporting Lisbona) ed il tris di Lionel Messi (34, 56 e 46 reti nel 2010, 2012 e 2013, tutte da moltiplicare x2).

Il “pipita”in tre stagioni e mezzo con la maglia numero 9 del Napoli, appartenuta in passato (ma senza nome dietro) ad Antonio Careca, ha segnato 75 reti (9° nella all time napoletana) e servito ben ventisei assist. Ma se Gonzalo Higuain segna a raffica, il merito è anche di un Napoli che, grazie all’abilità di un tecnico taciturno e poco mediatico come Maurizio Sarri, si sta dimostrando la squadra più forte del campionato: “Pepe” Reina ha incassato finora solo sedici reti (una rete ogni 1,31 partite); a parte l’errore di Raúl Albiol di sabato sera, la difesa copre bene il suo portiere ed è più forte e completa rispetto agli altri anni; il centrocampo è tecnico e fantasioso, mentre davanti il tecnico toscano ha un attacco atomico e sabato si è (finalmente) sbloccato in campionato anche José María Callejón.

Ma la stella è lui, Gonzalo Higuain, il vero ed indiscusso top player del nostro campionato che per l’ottava stagione consecutiva finirà la stagione in doppia, dimostrandosi un marcatore davvero implacabile. E ora ha nel mirino il proprio record di marcature in carriera, 29 reti, realizzate nella stagione 2009/2010 quando era a Madrid e la scorsa stagione sotto il Vesuvio.

I supporter napoletani, calorosi e sempre dalla parte di chi li fa sognare, sperano che questa sia la stagione giusta, quella del tanto agognato terzo scudetto, riportando il tricolore in città dopo ventisei anni di attesa. Ed il “san Paolo” spera nella verve di Sarri e dei suoi ragazzi per far sognare una città che vive di calcio più di tutte in Italia, grazie anche al contributo del loro attaccante argentino. E Higuain, da buon argentino muy caliente, cosa fa? Si dirige sotto la “curva B”, feudo del tifo napoletano, e canta con loro il coro “A tua difesa”, facendo il boom di visualizzazioni su Youtube e di condivisioni sui social network.

A quasi 29 anni (li compirà il prossimo 10 dicembre) e con 236 reti segnate in carriera tra club e Nazionale, tutto è dalla sua parte dell’attaccante argentino: Gonzalo è un vero trascinatore, ogni volta che tocca la palla ha sempre un raddoppio di marcatura ed il più delle volte lascia i difensori sul posto, involandosi verso la porta dove quasi sempre gonfia la rete. Higuain tesoro e, soprattutto, “oro di Napoli”.

E visto che si parla di premi, sarebbe stato (quanto meno) opportuno farlo entrare almeno nei top 59 dell’ultimo Pallone d’oro, se non nella short list finale.

Ma dalle parti di Fuorigrotta, l’obiettivo è arrivare primi il prossimo 15 maggio. I premi individuali sono sì importanti, ma riportare lo scudetto da quelle parti vale molto di più di qualsiasi altra cosa.

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