Giro d’Italia, la tappa di oggi
Arrivare sulla linea del traguardo e non poter esultare. È il rischio che corrono ad ogni arrivo in volata gli sprinter, corridori abituati a convivere con velocità elevatissime e misure microscopiche. Oggi i millimetri hanno decretato il vincitore di tappa fra i tre candidati Demare, Sagan e Ballerini. Il fotofinish è stato impegnato più del previsto, ma poi ha dato ragione al campione nazionale francese. È la sua nona vittoria nel 2020, la seconda al Giro d’Italia, dopo l’arrivo a Modena dello scorso anno. Il ventinovenne della Groupama ha iniziato questa strana stagione alla grande con il successo alla Milano-Torino e ha tutte le carte in regola per esultare ancora. Non è certo allegro invece Peter Sagan, fermo ancora a zero trionfi. La condizione non esaltante del Tour sembra essere migliorata, ma, oggi come ad Agrigento, non ha lasciato il vuoto dietro di sé. Lo slovacco è partito con i tempi giusti e ha acquisito un buon margine sugli avversari dimostrando che l’esplosività delle gambe è rimasta intatta. Tutto il vantaggio costruito però è stato ancora una volta mangiato dal recupero di chi stava dietro. Sembrava di rivedere la tappa di Poitiers all’ultimo Tour de France: Sagan che si incunea da dietro, ma pare andare a rallentatore rispetto a Ewan e Bennett in Francia, Demare e Ballerini oggi. Insomma, un’altra delusione e l’ottimo lavoro di squadra ancora non ripagato del tutto. La Bora si è messa in testa negli ultimi chilometri per parare il suo capitano dal vento e impedire a Fernando Gaviria, rimasto indietro in discesa, di rientrare in gruppo. Operazione riuscita con grandi sforzi, di cui Sagan è ben conscio. Però, a differenza della seconda giornata, non ha perso di quattro bici, come ha detto, ma la vittoria gli è sfuggita proprio per millimetri. Chilometri invece separavano Geraint Thomas dai migliori in classifica generale. Forse troppi, come il dolore che l’ha costretto al ritiro dopo la tremenda caduta di ieri. Il Giro perde il suo più grande favorito, ma la corsa si riapre ai verdetti più imprevedibili.
Giro d’Italia, la sintesi della tappa
Giro d’Italia, la tappa di domani
L’84.7% del territorio calabrese è collinare o montuoso. Il luogo ideale per un percorso imprevedibile e magari una fuga vincente. Sarà dura trovare un tratto in pianura da Mileto a Camigliatello Silano, dove il Giro è arrivato nel 1982. Vinse il francese Becaas, guarda caso in fuga, dopo aver staccato Giovanni Renosto e Davide Cassani. L’attuale CT della nazionale arrivò terzo al suo primo anno da professionista.