Giro d’Italia, tappa 16: numero Tratnik. Almeida non molla. Highlights

Tappa difficile da interpretare, in vista della difficile giornata di domani.

La duemillesima tappa del Giro d’Italia è stata imprevedibile nella sua prevedibilità. Ci si aspettava infatti che la fuga andasse in porto, visti i continui saliscendi e la durissima giornata che i corridori dovranno affrontare domani.

Era invece difficile da pronosticare la vittoria di Jan Tratnik, al suo primo successo in un grande giro. Lo slovacco è stato raggiunto al termine dell’ultima salita da Ben O’Connor, che però ha avuto troppa fiducia nei propri mezzi fisici. A 200 metri dalla fine, l’australiano è partito con un’altra di quelle fiammate che gli avevano permesso di recuperare lo svantaggio da Tratnik. Il corridore della Barhain McLaren però non gli ha lasciato nemmeno un millimetro di spazio e, a sua volta, è partito di forza.

Dopo di lui, sono passati ben quindici minuti prima di veder passare il gruppo. Sullo stesso tratto d’asfalto infiammato da Tratnik, è scattato pure Joao Almeida. Il risultato è lo stesso: sorpresa generale tra gli avversari, compreso Wilko Kelderman. Così la maglia rosa ha strappato due secondi ai concorrenti dimostrando di aver recuperato un po’ di forze nel giorno di riposo.

Di certo, risposte più esaustive verranno date nella tappa da Bassano del Grappa a Madonna di Campiglio, dove le salite durissime non mancheranno. L’arrivo di domani fa subito scattare una tensione di ricordi, tra l’entusiasmo e la delusione. Nel 1999 a Madonna di Campiglio, Marco Pantani vinse la tappa e ipotecò la vittoria finale. Era riuscito ad aumentare il distacco da Savoldelli a più di cinque minuti. Il giorno successivo però non ripartì, per livelli dell’ematocrito leggermente più alti del dovuto. Esami del sangue poi messi in forte discussione, ma che tolsero al Pirata la sua seconda vittoria al Giro e forse diedero inizio al suo declino.

Sta attraversando un periodo molto difficile pure Fernando Gaviria, che è stato trovato positivo al covid. È uno dei primi casi riconosciuti di secondo contagio non solo nello sport, ma in generale. Già a marzo infatti aveva contratto il virus e ne aveva risentito la sua preparazione. Non è arrivato al meglio al Giro d’Italia ed ora è costretto a lasciare la corsa.

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