Tutti gli occhi erano puntati su di lui. Il Lombardia, la sua prima Classica Monumento, doveva essere già la consacrazione ad appena vent’anni. Remco Evenepoel ha accettato la sfida perché non sa cosa significhi la parola sconfitta. Dalla ripresa delle gare (Vuelta a Burgos e Giro di Polonia) infatti ha sempre vinto. Il talento belga mette alla testa del gruppo tutta la sua squadra, che impone un ritmo infernale. Molti corridori ne risentono, ma la vera selezione arriva sul Muro di Sormano. Resistono alla pendenza media del 15.8% soltanto in 7. Evenepoel è sempre presente, non dà alcun segno di cedimento. L’abilità di Nibali in discesa però lo mette in difficoltà. Nel tentativo di recuperare, il suo pedale incontra la sporgenza di un ponte. Il ragazzo sparisce nel vuoto e lascia tutto il mondo del ciclismo in terribile apprensione. Per fortuna è sempre rimasto cosciente e probabilmente ha subito lesioni soltanto alle gambe. Sono attimi di alta tensione, che dopo i primi bollettini si stempera un po’. La corsa va avanti e termina con la bella vittoria di Jakob Fuglsang, che sull’ultima salita (a -7 dall’arrivo) stacca George Bennett. Il neozelandese ha cercato di bruciare in velocità l’avversario, che invece ha solamente temporeggiato in attesa del colpo di grazia. Quando le notizie su Evenepoel finalmente diventano abbastanza rassicuranti, la preoccupazione accumulata si trasforma in vera e propria rabbia. Fuglsang ha già tagliato il traguardo, gli altri corridori stanno arrivando, tra cui Maximilian Schachmann. Il tedesco viene travolto da un’auto che attraversa improvvisamente la strada. La conducente non si è resa conto di essere nel bel mezzo del Lombardia. Entrambi i feriti probabilmente non hanno subito lesioni gravi, ma la sicurezza di tutti gli atleti oggi è stata messa a grave rischio.