Champions League, tempo di legittimare
Nella quinta giornata della massima competizione europea si prospettano turni nel complesso agevoli per le squadre italiane. Giunti così alla metà del programma di questa rinnovata edizione della Champions League, l’occasione è ghiotta per legittimare quanto di buon fin qui fatto dalle nostre squadre. Fatta eccezione per il Bologna, i nostri club hanno conseguito posizioni di rilievo nella classifica, che vanno ora legittimate.
L’Inter può chiudere la pratica
Inter-Lipsia di scena questa sera alle ore 21.00 è l’incontro più impegnativo delle squadre italiane. Ma forti della recente goleada contro il Verona, i ragazzi di Inzaghi hanno raggiunto una condizione psicofisica ideale. Se a inizio stagione l’allenatore veniva criticato per le sue scelte in ottica turnover, oggi Inzaghi ha dimostrato che l’Inter è una squadra talmente completa da poter schierare le seconde linee senza per questo venir meno nei risultati. Nonostante questo l’Inter che vedremo in campo a San Siro dovrebbe ricorrere in realtà a un turn over essenziale. Nessun sconvolgimento di formazione, perché il Lipsia è un avversario di tutto rispetto e la vittoria consentirebbe all’Inter di mettere più di un piede nella prossima fase.
Milan: missione ritrovare lo spirto dei Campioni
Ancora prima, ore 18:45, sarà il turno dei cugini. Slovan Bratislava-Milan consegue la splendida prestazione con il Real Madrid del turno precedente. Peccato che nel mezzo la squadra di Fonseca abbia subito un brusco ridimensionato da pareggite in Serie A. I pareggi con il Cagliari prima e con la Juve poi parlano di un Milan con palesi sintomi di schizofrenia: un dualismo alla Dottor Jekyll e Mr. Hyde. L’allenatore portoghese non si sta rivelando un buon psicologo, ma a sua discolpa va detto che iniziano a essere troppi i giocatori del Milan con seri problemi di continuità. Urge un cambiamento e così sarà probabilmente nella formazione. Abraham dovrebbe essere il sostituto di Morata e attenzione a Leao perché la panchina potrebbe tornare a essere il suo destino. Sulla carta la partita è alla portata, ma è pur sempre Champions e questo il Milan lo sa.
L’Atalante non è mai sazia
Trasferta non impossibile per i ragazzi di Gasperini: Young Boys-Atalanta si prospetta come la partita ideale per legittimare la propria posizione in classifica. Le vittorie consecutive dei magnifici del Gasp sono ormai innumerevoli, e la leggerezza unita alla consapevolezza dei propri mezzi con cui questi ragazzi scendono in campo ha ormai raggiunto un livello da grande squadra. La vittoria europea dello scorso anno e il classico innalzamento dell’asticella da cui consegue il naturale obiettivo di questa stagione: proseguire il percorso Champions anche al di là dei sogni. del resto dalle parti di Bergamo ci hanno preso gusto e le ambizioni sono diventate ormai una piacevole consuetudine. Vietato svegliarsi dal sogno.
Juve e tatticismi
La brutta prestazione con il Milan di sabato scorso è già un ricordo. E quel punticino ottenuto a San Siro per la Juventus è più digeribile rispetto alla controparte milanista. Motta è riuscito a imprimere la sua filosofia: l’importante è non prenderle e la vittoria non è una ossessione. Finora il percorso Champions è positivo e la partita di domani sera alle ore 21 Aston Villa-Juventus non sarà una passeggiata. Eppure l’allenatore ha già dimostrato che sa cosa vuol dire immergersi nell’atmosfera europea. Qui si fanno meno calcoli che in Italia (vedi l’ultima partita di campionato), ma se anche si tornasse a casa con un pareggio dalla trasferta inglese per la Juve sarebbe tutto di guadagnato.
Bologna per l’orgoglio
Bologna-Lilla sarà la volta buona. E non parliamo tanto della vittoria quanto del riuscire a realizzare almeno un goal in Champions League. L’inesperienza si paga a livello continentale, ma è tempo di trovare quella serenità che ha permesso la scorsa stagione di raggiungere traguardi impensabili. C’è bisogno di ritrovare quella folle incoscienza che l’ha portata in Champions. Si tratta ora di onorare la competizione, levando un sorriso dalle labbra di una tifoseria ad oggi disillusa.