Era il 1 settembre del 2009, quando Luciano Spalletti si dimise dalla panchina della Roma. Fu una decisione presa d’istinto, quella del tecnico toscano, dopo una lunga estate travagliata con la società e la presidenza giallorossa. La stagione era iniziata con due sconfitte nelle prime due partite, dopo 4 anni di bel calcio, forse tra i più belli di sempre in A, impreziositi da 2 Coppe Italia e una Supercoppa Italiana. Oggi è il 13 maggio del 2014 e dopo 5 anni il nostro campionato sente il bisogno del calcio di mister Spalletti. Tra le squadre rappresentative della crisi calcistica italiana indubbiamente i segnali più importanti in stagione gli ha evidenziati il Milan, di Allegri prima e poi di Seedorf. Gioco lento e poco offensivo basato su singole giocate più che sul collettivo. Non a caso Galliani in mattinata ha intrattenuto una lunga conversazione telefonica proprio con l’allenatore dello Zenit per trovare un accordo e per basare la ricostruzione rossonera.
La società e Galliani hanno già ricevuto l’ok di Spalletti ma il club di San Pietroburgo latita sull’argomento poiché non vorrebbe svincolare il suo allenatore prima del tempo per evitare di pagare la buonuscita prevista nel contrato. Spalletti ha fatto già dei nomi a Galliani per quanto riguarda lo staff tecnico che il mister di Certaldo vorrebbe rivoluzionare rispetto a quello attuale rossonero. Spalletti sarebbe l’acquisto più importante per la rifondazione se aiutato da una attenta campagna acquisti. Se mister Luciano dovesse saltare i nomi in alto nell’agenda di Berlusconi sono quelli di Donadoni e Inzaghi.