Gabigol, Gabi-chi?

Ma Gabigol?

Non capita a tutti i ragazzi di 20 annidi firmare un contratto di cinque anni multimilionario con una squadra di calcio tra le più famose del Mondo: il sogno di una vita fatta di sacrifici, passione ed impegno si concretizza mettendo una semplice firma nero su bianco.

Ecco Gabriel Barbosa Almeida detto Gabigol che il giorno del suo ventesimo compleanno ha “ricevuto” un grande regalo: firmare il suo primo contratto con una squadra europea, l’Inter. Come tutti sanno, il talento di São Bernardo do Campo ha firmato con i nerazzurri, non accettando le offerte di Juvetus, Chelsea e Barcellona. Il club meneghino versò nelle casse del Santos 29,5 milioni di euro, tantissimo per un giocatore anche se di grandi prospettive.

In casa Inter partirono paragoni molto forti: Gabigol brasiliano come Ronaldo, arrivato come lui all’Inter a vent’anni (il Fenomeno era prossimo ai ventuno) con le stimmate del predestinato e pronto a far sognare la tifoseria interista dopo anni di vacche magre.

A oggi, 29 novembre, Gabigol con la maglia dell’Inter ha giocato una sola partita per complessivi sedici minuti (da subentrato) con zero reti tra campionato e coppe. A questo punto della stagione, Luis Nazario da Lima aveva segnato otto reti tra campionato e coppe e a fine stagione i gol furono addirittura 34.

Gabigol ha un’attenuante: non ha giocato in Europa League in quanto non inserito nella lista europea per un discorso di fair play finanziario non rispettato dall’Inter (come il numero 96, anche Joao Mario e Kondogbia). Manca ancora tanto alla fine della stagione, ma l’Inter si ritrova già a dodici punti dalla capolista Juventus (però battuta a san Siro, si aggiunga) e già fuori dalla UEFA Europa League. Senza contare che si sono alternati sulla panchina della Beneamata già tre allenatori e l’obiettivo minimo ora è conquistare un posto in Europa.

Possiamo dire che Gabigol stia pagando la pessima stagione interista? Certo, senza dubbio ma se a oggi ha giocato così poco, un motivo ci sarà. Un motivo ci dovrà pur essere.

Dire che Gabigol sia un brocco è un’offesa, in quanto il ragazzo di San Paolo con il Peixe è stato uno dei giocatori migliori nelle ultime tre stagioni, segnando con continuità, vincendo anche il premio come miglior giocatore rivelazione dello scorso torneo, così come essere inserito nel top team. Non è un brocco, ma diciamo che sta deludendo (e di molto) le aspettative: presentato come colui che doveva far tornare l’Inter competitiva (almeno) in campionato, rischia di finire come un Vampeta qualsiasi. In pratica neanche tre mesi e grazie di tutto. Quasi alla Luis Silvio Danuello, anche se Gabigol non è scarso (almeno tecnicamente) come l’ex attaccante (ponta o punta che sia) della Pistoiese 1980/1981. Eppure si parla di “Gabiflop” e addirittura di un suo prestito a gennaio in un’altra squadra per farlo giocare di più. Si parla di Empoli e Pescara, ma potrebbe anche andare all’estero.

E pensare che di Gabigol si sono visti gol importanti, belli e decisivi oltre che essere uno dei giocatori più interessanti della nouvelle vague brasiliana (Neymar, Gabriel Jesus, Walace, Rodrigo Caio, Marquinhos e Lucas Moura per scrivere qualche nome). E durante i Giochi olimpici brasiliani, ma anche durante le sue tre stagioni con il Santos, Gabriel Barbosa aveva fatto vedere che il futuro per lui sarebbe stato ricco e pieno di soddisfazioni.

Un’attenuante per il numero 96 di Stefano Pioli è il fatto che il giocatore non si è mai fermato, in quanto arrivato all’Inter dopo poche settimane dalla fine del torneo olimpico e ha avuto poco tempo per rifiatare, oltre al fatto che (questo è risaputo) la nostra Serie A non è il campionato brasiliano. Il “gemello” di Gabriel Barbosa, Gabriel Jesus, a gennaio diventerà a tutti gli effetti un giocatore del Manchester City, ma gli Sky blues hanno lasciato il giocatore a rifiatare in Brasile nel Palmeiras, giocare e poi andare in Premier League. Solo il tempo dirà il City è stato più lungimirante, ma a oggi Gabriel Jesus ha già fatto undici gol in campionato e quattro in Libertadores. La differenza con Gabigol è nettissima visto che il Palmeiras è tornato a vincere il Brasileirão dopo ventidue anni di attesa anche grazie ai gol del suo giovane talento.

Ecco se Gabigol non ha trovato spazio con de Boer e non trova (e troverà) spazio neanche con Pioli, possiamo definire l’arrivo del numero 96 come l’ennesima occasione perduta di un giocatore che stato celebrato con un nuovo fenomeno del calcio che non è riuscito a far vedere tutto il suo potenziale. Il giocatore ha dalla sua l’età e avrà tutto il mese di dicembre per cercare di ritagliarsi qualche spazio, onde evitare di essere spedito in prestito a gennaio.

Qual è la ricetta giusta (se può esserci una ricetta)? Far giocare sempre Gabigol dal 1′ nelle cinque partite che affronterà l’Inter da qua alla fine del girone di andata (Napoli, Udinese e Sassuolo in trasferta; Genoa e Lazio al “Meazza”). Poi si deciderà il suo futuro.

E’ difficile far cambiare idea ad uno come Pioli, ma i Campioni se sono tali devono smentire anche i duri e puri.