Il circuito convince poco, così come lo stato dei lavori
Mancano poco più di 24 ore all’inizio della prima delle 3 sessioni di prove libere in programma per il GP dell’Arabia Saudita, che si svolgerà a Jeddah questo weekend per la prima volta nella storia della Formula 1.
La prima sessione è appunto prevista per venerdì alle 14 e 30, ma nonostante il poco tempo rimasto le incertezze sullo stato dei lavori per il completamento del “Jeddah Corniche Circuit” non sono andate via. Oggi, teoricamente, dovrebbe essere il giorno decisivo per la tanto attesa conclusione dei lavori sul nuovo tracciato e nelle zone limitrofe, per quanto riguarda strutture varie tra cui le zone di accesso agli spalti. Un ritardo, insomma, che ha del clamoroso, considerando che l’accordo per correre qui il penultimo GP della stagione è stato siglato mesi fa.
GP Arabia Saudita, le peculiarità del nuovo circuito
Oltre a ciò, in ogni caso, a destare incertezze nelle menti degli appassionati F1 è anche l’insieme di caratteristiche del tracciato stesso: è infatti lungo ben 6.174m (solo quello di Spagna, Belgio, lo supera) e avrà, anche grazie alle 3 discusse zone DRS, una velocità media di oltre 250 km/h. Il problema sorge però considerando la larghezza del circuito, paragonabile, in certi punti, a quella delle tortuose, ma spettacolari strade di Monte Carlo. Qui la velocità alla quale sfrecceranno le monoposto è decisamente maggiore, fattore che mette in dubbio la sicurezza dei piloti.
In ogni caso, siamo certi che nessuno si risparmierà: la leggendaria lotta al titolo tra Lewis Hamilton e Max Verstappen (e quella ancora più incerta tra le loro scuderie, Mercedes AMG e Red Bull Racing) sta infatti per concludersi, e l’olandese potrebbe addirittura chiudere i conti già domenica nel caso in cui il distacco in pista con Hamilton risultasse ampio (ci sono molte eventuali combinazioni che non riporteremo singolarmente per non confondere).
Nel (probabile) caso che vedrebbe la battaglia ancora aperta dopo la fine di questo GP, l’ultimo Gran Premio degli UAE, ad Abu Dhabi, sarebbe decisivo: nella capitale degli Emirati, inoltre, Hamilton perse l’unico mondiale dal 2014 ad oggi, nel 2016, dopo che Nico Rosberg, suo compagno di squadra, tagliò il traguardo per primo.
Ora, però, tutti gli occhi su Jeddah, sperando di assistere ad una gara sicura in un circuito… completato.