Paulo Fonseca è intervenuto in occasione della conferenza stampa di vigilia del derby contro l’Inter.
Fonseca: “C’è grande frustrazione per il momento che stiamo attraversando”
State attraversando un momento difficile dove i risultati non arrivano.
“C’è grande frustrazione da parte di tutti ma siamo uniti per uscire da questa situazione. La squadra capisce il momento e lavoriamo insieme per fare meglio. La soluzione è lavorare per imparare”.
Cosa vi siete detti con Ibrahimovic? È stata rimarcata la fiducia in lei?
“Non penso al mio futuro, la squadra è più importante. Io mi concentro sul mio lavoro e preparare i giocatori per domani. Sono la cosa più importante in questo momento. Io ho sempre sentito la fiducia da parte della società e questa cosa non è cambiato. Capisco la curiosità quando viene Zlatan ma è stato qui con molta tranquillità come le altre volte. Non vi dico cosa ci siamo detti“.
Come mai non si riesce ancora a vedere la sua idea di calcio presentata il primo giorno a Milanello?
“Io posso avere tanti motivi ma non voglio trovare scuse. Voglio affrontare quello che sta succedendo con lavoro. Posso dire che noi abbiamo dei buoni momenti ma non abbiamo continuità. Sento che la squadra cresce tutti i giorni ma dobbiamo avere continuità per arrivare dove voglio. Abbiamo bisogno di tempo, è vero che non abbiamo tanto lavoro con tutta la squadra ma non voglio scuse. Mi concentro solo su quello che serve per migliorare la squadra”.
C’è qualcosa che non rifarebbe di questi primi due mesi?
“Io faccio quello in cui credo, non posso fare ciò in cui non credo. Continuo a pensarla come all’inizio della mia avventura”.
Dopo il Liverpool ha visto dei miglioramenti in vista del Derby?
“Io non dico bugie. Io quando arrivo qui c’è il derby, partita difficile. Io sono fiducioso perchè una cosa è quando sentiamo che i giocatori sono tristi e non confidenti. Avrei voluto farvi vedere questa settimana di lavoro per farvi vedere lo stato d’animo della squadra. Gli ultimi tre giorni sono stati fantastici, quindi io arrivo alla partita con fiducia. Per questo ho fiducia nel futuro, questa è la verità”.
Con l’Inter potrebbe cambiare qualcosa a livello tattico o andrete in campo con lo stesso atteggiamento?
“Ogni partita noi abbiamo una strategia diversa, sappiamo che affrontiamo una squadra molto forte. Ma noi vogliamo giocare, non voglio dare la palla agli avversari. Vogliamo dominare il gioco e difendere bene. Abbiamo preparato la squadra con normalità rispetto alla squadra che affrontiamo domani”.
Come valuta il mercato del Milan?
“Io dal mercato ho ricevuto tutto quello che mi serviva per avere una squadra fortissima. Siamo una squadra fortissima ma ancora dobbiamo dimostrarlo”.
Con la Lazio avete concesso poco nel primo tempo. Sarà una soluzione anche per domani?
“Con la Lazio non abbiamo corso rischi perchè abbiamo avuto la palla. Se abbiamo la palla non dobbiamo difendere, è molto semplice. Poi siamo stati anche compatti ma la chiave è quella”.
Come si batte questa Inter?
“Facendo più gol di loro”.
Andrà avanti con la sua filosofia di gioco nonostante qui in Italia si guardi principalmente il risultato?
“Io so che qui in Italia non c’è questa mentalità, mi hanno portato qui per cambiare la mentalità. Continuo a chiedere nelle mie idee, dobbiamo avere molto di più la palla. Non mi sembra che il miglior calcio è quando diamo la palla all’avversario”.
Pulisic ha detto che contro il Liverpool non siete riusciti a tenere palla nella metà campo avversaria. È d’accordo?
“Io voglio avere la palla per attaccare con spazio e modo giusto. Farlo col Liverpool con continuità non mi sembra semplice. Ma noi abbiamo 4-5 situazioni dove possiamo farlo se decidiamo meglio l’ultima scelta. Non abbiamo deciso bene negli ultimi metri. Salah è stato il giocatore che ha toccato meno volte la palla ma è stato il più pericoloso. Sono le decisioni che fanno la differenza”.
Le voci su un possibile esonero sono vere?
“A me non risultano e non mi interessano perché questo lavoro è fatto da critiche”.
Il modo di giocare dell’Inter contro il City possono essere d’ispirazione per il Milan?
“È una buona domanda per farmi parlare bene dell’Inter ma non voglio”.
Come si ricostruisce la mentalità dopo la sfida col Liverpool?
“Il Liverpool è un grande esempio di squadra, nonostante aver preso gol dopo 3 minuti ma con la palla hanno fatto le stesse cose. Loro vengono da anni in questo modo, io voglio che i miei abbiano questa fiducia. Devono e possono fare lo stesso anche se prendiamo un gol”.
L’Inter ha diversi leader in squadra. Quali sono quelli del Milan?
“Non voglio individualizzare. Quando non si vince la cosa più semplice è cercare di trovare scuse. Quando non si vince non ci sono leader, questo o quell’altro. Penso che abbiamo giocatori che sono leader e che fanno bene questo ruolo di essere leader. Il momento è quello che è, ma non c’è mancanza di leadership nel gruppo”.
Si dice che contro l’Inter non si può aggredire ma stare bassi. Continuerà con il suo stile di gioco?
“Penso che non possiamo separare questi momenti. Anche contro l’Inter, quando non abbiamo palla dobbiamo recuperarla velocemente. Non stiamo giocando contro una squadra debole, ci saranno momenti in cui saremo obbligati ad essere bassi e difendere. Contro il Liverpool nei primi 20 minuti abbiamo avuto questa cosa, tutti uniti e squadra corta. Anche Rafa era lì a difendere. L’Inter è una grande squadra, ci saranno momenti in cui dovremo essere corti e bassi. Se non vogliamo avere questi momenti allora non dovremo perdere palla con facilità”.
Si sente un leone o un gattino?
“Sempre un leone”.
Pavlovic-Tomori è la miglior coppia?
“Io ho gestito le tre partite. È vero che contro il Venezia non abbiamo subito gol, ma era una partita diversa. Col Liverpool era diverso, abbiamo preso gol da calci piazzati. Ho fiducia in tutti i miei difensori centrali. Ho la possibilità di scegliere in base al momento e all’avversario, ed è quello che farò”.
Si aspettava che Pulisic fosse così forte?
“Sì, me lo aspettavo. Può giocare in diverse posizioni, è intelligente. Me lo aspettavo”.
Paragone con i cavalli.
“Io li vedo come i cavalli. Parlo con i giocatori e dico che dobbiamo essere sempre gli stessi, non importa il risultato: dobbiamo avere la nostra identità. È un processo nuovo, quando c’è un cambiamento c’è bisogno di tempo. Ma con fiducia, lavoro e tempo si arriva a dominare tutti i momenti della partita. Penso che stiamo crescendo per essere così”.