Fine dell’avventura, ma siamo sicuri che il problema dell’Inghilterra sia stato Southgate?

Dall'Under 21 alla finale di Berlino: termina la parabola di Southgate sulla panchina inglese. Risultati positivi, nessun trofeo, e lo stigma di un coppa cercata come il Graal.

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rice e kane ( foto di salvatore fornelli )
RICE E KANE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Tante critiche e poca concretezza: l’Inghilterra prova a rinnovarsi, cercando colpevoli

Conosciamo tutti la storia calcistica della Nazionale inglese, il cui ultimo trofeo risale al 1966. Spesso, generazioni di grandi campioni che hanno vestito la maglia dei Tre Leoni – vedi Lampard, Gerard, Beckham, Cole e tanti altri – si sono rivelati altamente deludenti, soprattutto nei grandi tornei. Gareth Southgate, ormai ex CT, ha provato a invertire il trend, riportando l’Inghilterra prima ad una semifinale di Coppa del Mondo, che mancava dal 1990, poi a due finali Europeo, dove il massimo risultato risaliva al terzo posto del 1968 (oltre ad un terzo posto alla Nations League 2018/2019), raggiungendo risultati più prestigiosi rispetto ad allenatori più blasonati del passato inglese (vedi Keegan, Eriksson, Hodgson, Capello). Le critiche feroci post-finale, con la crociata capitana da Gary Lineker, non hanno di certo risparmiato il tecnico ex Middlesbrough, complice un gioco non esaltante e una serie di risultati “fortunosi” nella spedizione tedesca. Tuttavia, riguardando la rosa e il livello di una nazionale che può permettersi di lasciar fuori gente come Grealish e Maguire, si nota come il percorso di crescita esponenziale di una grande generazione di calciatori, non proprio proporzionata a quella degli allenatori inglesi, stia portando la Nazionale a risultati di altissimo prestigio, lontano da torbidi risultati del passato grigio. Tornando al discorso su Southgate e sulle sue dimissioni ben accolte dalla critica, mi soffermerei sulla domanda: ma siamo sicuri che sia lui il capro espiatorio della mancanza di trofei nella bacheca inglese? Siamo sicuri che portando un nome di prestigioso, come quello di Klopp, l’Inghilterra torni sul tetto del Mondo o d’Europa? Bene, è il momento di tornare sulla terra e rimettere i piedi a terra. Le due lezioni arrivate nelle due finali europee dovrebbero fornire un bel bagno di umiltà ad una nazionale che tanto fa e poco raccoglie, e che senza il proprio parafulmini non avrà più scuse, indipendentemente da chi possa giungere sul quella panchina.