A Colonia la finale di Europa League tra Inter e Siviglia
Il “RheinEnergie Stadion” di Colonia vedrà di scena, questa sera, con calcio d’inizio alle ore 21, la finale di UEFA Europa League tra Siviglia e Inter.
La finale della seconda coppa calcistica europea per importanza si sarebbe dovuta disputare a maggio all’”Energa Gdańsk” di Danzica, in Polonia, ma la pandemia di Covid-19 ha indotto la UEFA a spostare non solo la finale, ma anche tutte le partite dai quarti di finale in avanti (comprese le partite “secche” degli ottavi tra Inter e Getafe e Siviglia-Roma non disputate a tempo debito visto che ad inizio marzo, Italia e Spagna, erano state colpite in maniera molto intensa dal coronavirus) in Germania. E proprio la Germania (come il Portogallo per la Champions League) è stata il teatro di una inconsueta Final eight che ha visto giocare tutte le parte tra l’“MSV-Arena” di Duisburg, la “Merkur Spiel-Arena” di Dusseldorf, la “Veltins-Arena” di Gelsenkirchen e lo stadio del Colonia. La UEFA ha già stabilito che la prossima finale di Europa League si disputerà a Danzica.
Da quando la finale di Coppa UEFA/UEFA Europa League si disputa in partita secca (dalla stagione 1997/1998), la Germania ospita per la terza volta il match conclusivo grazie a Dortmund (stagione 2000/2001, vittoria del Liverpool sull’Alaves), Amburgo (stagione 2009/2010, con successo dell’Atlético Madrid sul Fulham) e ora Colonia.
Questa sera chi vincerà tra andalusi e meneghini subentrerà al Chelsea nell’albo d’oro e la squadra che alzerà la coppa sarà testa di serie nella prossima edizione di Champions League che…è iniziata lo scorso 8 agosto con i primi turni preliminari.
La vincitrice della manifestazione giocherà poi il prossimo 24 settembre a Budapest, alla “Puskas Arena” contro la vincente della finale di Champions League tra Paris Saint Germain e Bayern Monaco (che si giocherà domenica 23 a Lisbona), nella finale di Supercoppa europea.
Il miglior marcatore della manifestazione finora è il portoghese del Manchester United Bruno Fernandes con otto reti (cinque reti segnate nello Sporting Lisbona e tre con il Manchester United): per raggiungerlo, Munir e Romelo Lukaku dovrebbero segnare rispettivamente, per raggiungere il numero 18 dei Red devils, tre e due reti nel match di questa sera.
Arbitrerà l’incontro l’olandese Danny Makkelie: saranno olandesi anche i due guardalinee e l’addetto al VAR, mentre il quarto uomo sarà il greco Anastasios Sidiropolous.
Per il Siviglia quella di stasera sarà la sesta finale nella manifestazione, mentre per l’Inter è la finale di Europa League numero cinque (anche se è alla prima da quando la competizione ha cambiato denominazione). Gli andalusi sono attualmente la squadra che ha giocato più finali di questa manifestazione e sono la squadra con più vittorie, in quanto nelle cinque finali giocate non hanno mai perso (stagione 2005/2006, 2006/2007, 2013/2014, 2014/2015, 2015/2016). I nerazzurri hanno vinto la coppa tre volte (stagione 1990/1991, 1993/1994, 1997/1998), a fronte di una sconfitta nella stagione 1996/1997.
L’Inter torna a disputare una finale europea a distanza di dieci anni esatti: era il 22 maggio 2010 quando giocò la finale di Champions League contro il Bayern Monaco al “Bernabeu”.
Questa finale raggiunta da Lukaku e compagni ha un valore storico per il calcio italiano, in quanto era dalla stagione 1998/1999 che una nostra squadra non raggiungeva la finale di Coppa UEFA/UEFA Europa League: c’è da tornare indietro alla vittoria del Parma sull’Olympique Marsiglia. Da quel giorno (era il 12 maggio 1999 e lo stadio era il “Luzniki” di Mosca), nessun’altra squadra italiana non solo non ha più vinto la coppa, ma non si è mai spinta in finale, raggiungendo solo tre volte la semifinale (con Fiorentina, Napoli e Juventus).
La squadra di Julen Lopetegui la scorsa stagione si è classificata al sesto posto e si è qualificata direttamente alla fase a gironi, vincendo il proprio girone (A) superando i ciprioti dell’Apoel Nicosia, gli azeri del Qarabag ed i lussemburghesi del Dudelange, mentre nella fase ad eliminazione diretta ha superato i rumeni del Cluj, la Roma, gli inglesi del Wolverhampton e gli inglesi del Manchester United.
I Conte boys, invece, sono retrocessi in Europa League dai gironi di Champions League: dopo aver chiuso dietro a Barcellona e Borussia Dortmund, i nerazzurri hanno eliminato in sequenza Ludogorets, Getafe, Bayern Leverkusen e, in semifinale, hanno schiantato 5-0 gli ucraini dello Shakhtar Donetsk.
Complessivamente, la Spagna ha raggiunto la sua diciassettesima finale con quattro squadre diverse: il conteggio è di undici vittorie (con quattro squadre) e di cinque sconfitte (con tre squadre); l’Italia ha disputato sedici finali, con nove vittorie (con quattro squadre) e sei sconfitte (con sei squadre).
Il livello tecnico-tattico dell’incontro di stasera è molto alto: Lopetegui può contare su Bounou e Jesus Navas, Reguilon e En-Nesyri, de Jong e l’”italiano” Vazquez fino agli ex Inter e Milan Banega, Suso e Ocampos; Conte invece si affiderà ad Handanovic e de Vrij, d’Ambrosio e Brozovic, Young e Gagliardini e davanti il tandem Martinez-Lukaku capace di segnare in Europa nove reti. Per non parlare di Skriniar, Godin ed Eriksen.
Ci si aspetta una bella partita. Alla faccia di chi dice che l’Europa League sia la sorella “sfortunata” della Champions League.