Federer – Nadal: agli Australian Open la finale dei sogni

Tennis

La finale che tutti aspettavamo, o in cui tutti speravamo, una volta eliminati dal tabellone Novak Djokovic e Andy Murray. Sarà Federer, contro Nadal, ancora. E sarà bellissimo comunque vada.

Ieri, Rafa Nadal ha raggiunto Roger Federer in finale agli Australian Open battendo Grigor Dimitrov al quinto set in 4 ore e 56 minuti. Una partita tra le più belle degli ultimi anni, sicuramente per quanto riguarda lo spagnolo come non se ne vedevano da tempo. Uno scontro tanto duro quanto brillante, senza riserve. Ci sono stati scambi da più di venti colpi, games durati anche quindici minuti. Due set aggiudicati al tie break.

Roger Federer giovedì aveva battuto in semifinale il connazionale Stan Wawrinka, anche lui in cinque set, dopo che l’avversario gliene aveva rimontati due. Una partita equilibrata e un gran livello di tennis mostrato dai due. “Sarebbe irreale ritrovare Nadal in finale“aveva detto Roger a fine match. Eppure così è andata.

Domani il grande giorno. Una finale tra Nadal e Federer non potrà mai essere una partita come le altre. Al termine del suo match, Nadal ha raccontato un episodio risalente a questa estate. Lui e Roger si trovavano a Manacor (città natale di Rafa) per l’inaugurazione della Rafa Nadal Academy. Federer infortunato al ginocchio che gli ha fatto saltare la parte finale della scorsa stagione, Nadal con un problema al polso. “Quando Roger è venuto a Manacor, alla mia Accademia, lui con il problema al ginocchio, io con quello al polso, non avremmo mai pensato possibile ritrovarci in una finale dello Slam“. I due invece domani ci regaleranno la finale più attesa. “Non posso mentire. Giocare una finale con Roger è speciale. Siamo sempre qui e combattiamo ancora. Dopo tutto quello che è successo giochiamo la finale. Probabilmente sarà unica, divertiamoci perchè potrebbe non accadere ancora“.

Sulla finale Federer aveva detto ancor prima di sapere chi avrebbe affrontato “farò di tutto e di più. Voglio andare oltre e lasciare tutto qui in Australia. Se poi non dovessi camminare per 5 mesi, andrebbe bene lo stesso“.

Le premesse per una sfida epica ci sono tutte. In campo domani si affronteranno 31 titoli del Grande Slam (17 per Federer, 14 per Nadal). Se vincesse Roger sarebbe il primo tennista nella storia a vincere almeno 5 volte 3 tornei del Grande Slam. Nadal dal canto suo diventerebbe il primo a vincerli tutti almeno due volte. Negli scontri diretti Rafa è avanti 23 a 11, ma i numeri poco importano. Nella mente tornano alcune delle sfide più belle tra loro, quasi sempre giocate in finale, dato che entrambi si sono alternati alla prima e alla seconda posizione del ranking per sei anni consecutivi dal 2004 al 2010.

Inzierei dalla finale del Masters 1000 di Roma del 2006. Forse la partita che mi ha fatto innamorare del tennis. Il match più lungo giocato dai due, 5 ore e 5 minuti. Una sfida quanto mai avvincente, vinta da un Nadal ventenne che annullò ben due match point allo svizzero sul 6-5 al quinto set. La finale di Wimbledon del 2007, invece, la porta a casa Roger. Il numero uno contro il numero due. Una partita combattutissima, decisa al quinto set. Primo set vinto al tie break da Federer, poi Nadal che gli strappa il secondo per un break. Il terzo vinto di nuovo al tie break dallo Svizzero, Nadal che si aggiudica il quarto 6-2, ma il campione di Basilea vince il quinto con lo stesso punteggio ed eguaglia Borg per aver vinto il torneo più prestigioso per cinque volte consecutive.

Come dimenticare, poi, sempre a Wimbledon, la finale del 2008, da molti considerata tra le 5 partite più belle nella storia del tennis, dove Nadal vinse 9-7 al quinto set. Uno scontro durato 4 ore e 48, interrotto più volte dalla pioggia (all’epoca il centrale non aveva il tetto estraibile). L’immagine finale di Nadal che in lacrime salta la balaustra degli spalti per andare ad abbracciare i suoi genitori. O la finale degli Australian Open 2009, vinta ancora da Nadal, al suo primo e unico titolo in Australia finora. Quel match durò 4 ore e 23 minuti, terminando dopo la mezzanotte. A fine partita Federer scoppiò in lacrime con tutto lo stadio che inneggiava a lui e con Rafa che tentò di consolarlo.

Domani sarà come tornare indietro nel tempo, ma non è il 2009, è uno splendido gennaio 2017.