Il Ministro della Difesa Giallorossa parla a 360° della Stagione della Roma
E’ un Federico Fazio sempre più leader dello spogliatoio quello che stamattina è intervenuto all’emittente ufficiale dell’AS Roma, Roma Radio: “Sono arrabbiato per l’eliminazione in Europa League. E’ un peccato perché pensavo che quest’anno poteva essere nostra“.
Il difensore centrale però guarda avanti, alla Coppa Italia e alla semifinale di ritorno con la Lazio: “Adesso siamo ancora dentro alla Coppa Italia e dobbiamo ripartire da questa partita. Dobbiamo vincere questa partita per vincere un trofeo”
Passando poi alla rincorsa alla Juventus, Fazio è ancora più netto: “Vedo che la squadra è molto convinta che il campionato non è ancora finito. E adesso arriva la parte più importante della stagione, gli ultimi due mesi con sfide decisive. In campionato dobbiamo provare vincerle tutte. Se ci voleva la pausa? Sì, è importante recuperare. Dopo Natale abbiamo giocato tante partite. Serve recuperare adesso per fare un bel finale di stagione“.
La prossima partita della Roma sarà contro l’Empoli all’Olimpico. “Tutte le partite sono diverse. Col Sassuolo avevamo giocato due giorni prima col Lione. Ora bisogna pensare solo all’Empoli, perché tanto il derby è lì che aspetta. Dobbiamo stare concentrati sul nostro lavoro. Solo Empoli, Empoli, Empoli“.
E poi c’è Napoli-Juve. “Mi hanno chiesto quale risultato è meglio per noi perché il secondo posto è ancora in bilico. Ma noi dobbiamo sempre guardare in alto, avanti e mirare al primo posto. La cosa più importante è vincere contro l’Empoli. Noi siamo stati secondi per tutta la stagione, dobbiamo guardare sempre davanti e mai indietro“.
Il pensiero di Fazio sul momento delicato di marzo
Fazio, infine, torna anche a parlate delle tre partite perse nelle tre competizioni ufficiali in una fase cruciale della stagione. “Tutte le partite sono difficili. In quel periodo abbiamo giocato sfide complesse ogni due giorni e non è facile quando ne giochi tante, le gambe e il corpo lo sentono. Ma bisogna sempre rialzarsi e guardare alle dieci-undici partite che mancano alla fine“.