Una raffica di colpi di scena per un epilogo folle segnato da un dominatore tradito dallo scoppio di una gomma che lo sbatte contro il muro a cinque giri dal termine e da un campione del mondo vittima della sua stessa bulimia da cannibale che getta al vento l’inatteso colpo di fortuna. Baku è ancora una volta un cocktail inebriante di emozioni confermandosi il circuito ideale per fare i conti con l’imprevedibilità e il destino: stavolta alla roulette azera ha vinto la tenacia di Sergio Perez che sul traguardo esulta con la sua affidabile Red Bull davanti all‘Aston Martin di Sebastian Vettel, tornato sul podio dopo anni bui, e all’Alpha Tauri del sorprendente Pierre Gasly, abile nel finale a lasciare fuori dal podio la Ferrari di Charles Leclerc.
Tutto si consuma negli ultimi giri di un Gp destinato a filare senza grandi sussulti, quando già sul palco del vincitore si stava preparando la festa per Max Vesrtappen e per la doppietta Red Bull. L’olandese stava dominando in lungo e in largo gestendo al meglio corsa e strategia quando la posteriore sinistra si sgonfia provocandogli un incidente contro le barriere. Macchina distrutta, gara finita e regalo immenso per Hamilton, che fino a quel momento aveva arrancato con la Mercedes senza riuscire a stare al passo della Red Bull.
A tre tornate dal termine viene esposta la bandiera rossa e si riparte dalla griglia di partenza con appena due giri da percorrere. Altro giro di roulette. Hamilton, dalla prima fila, non si accontenta e punta al bersaglio grosso. E nel tentativo di superare Perez nella nuova ripartenza in griglia finisce lungo in frenata, ritrovandosi in ultima posizione. Gara finita senza gloria. Il messicano ha campo libero per festeggiare così il suo secondo successo in carriera e confermare le sue doti da pilota freddo e attento.
La sfida tra i due rivali che si contendono il mondiale finisce così 0-0 con l’olandese che mantiene quattro punti di vantaggio sul campione britannico che ha sprecato una grande occasione per tornare in testa alla classifica. Per la Ferrari, partita in pole con Leclerc, una gara di sofferenza come era lecito attendersi e in salita fin dai primi giri. Verstappen ha superato nei primi giri il monegasco che è lentamente scivolato indietro scavalcato anche dalla Mercedes, che torna a casa scornata, anche considerando il dodicesimo posto di Bottas.
Il suo quarto posto alla fine è da custodire gelosamente: il Cavallino ha preceduto la McLaren di Lando Norris, quinto davanti a Fernando Alonso (Alpine) e a Yuki Tsunoda, con l’altra AlphaTauri. Per Carlos Sainz, artefice di un lungo nei primi giri che ha pregiudicato la sua gara, un ottavo posto davanti a Daniel Ricciardo e a Kimi Raikkonen che porta un punto all’Alfa Romeo. “E’ frustrante, a volte odi questo sport. Ero comodamente in testa. Sarebbe stata, diciamo, una vittoria facile. Ma, ovviamente, non ci sono garanzie nello sport”, ha dichiarato Verstappen non riuscendo a nascondere la sua amarezza.
La stessa che è emersa dalle parole di Hamilton che ha rivelato di aver commesso un errore da principiante premendo sul volante il tasto sbagliato: “In ripartenza, quando Perez si è spostato verso di me, ho schiacciato un tasto e praticamente si sono bloccati i freni e sono andato dritto”.
Chi invece ha tenuto i nervi saldo è stato Sergio Perez, uscito vincitore da una sfida infinita: “E’ stata una gara pazza. Mi dispiace per Verstappen, avrebbe meritato di vincere, sarebbe stata bella una doppietta. Siamo stati vicini al ritiro ma siamo riusciti a concludere la gara”.
In casa del Cavallino c’è un po’ di delusione ma è contenuta. “Ho visto un buco e ho provato a fare il sorpasso su Gasly senza però riuscirci. Non volevo prendere tantissimi rischi, anche se ne ho presi abbastanza. Non dobbiamo dimenticare che stiamo lottando con la McLaren”, ha dichiarato Leclerc. Per il monegasco la strada però è quella giusta. “Diamo tutto e sono sicuro che tra poco le vittorie arriveranno”
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L’ordine d’arrivo del Gp di Azerbaigian di Formula 1.
1. Sergio Perez, Mex, Red Bull Racing, 51 giri, 3:33.686; 2. Sebastian Vettel, Ger, Aston Martin, +1.385; 3. Pierre Gasly, Fra, Alphatauri, +2.762; 4. Charles Leclerc, Mon, Ferrari, +3.828; 5. Lando Norris, Gbr, McLaren, +4.754; 6. Fernando Alonso, Spa, Alpine, +6.382; 7. Yuki Tsunoda, Jap, Alphatauri, +6.624; 8. Carlos Sainz Jr, Spa, Ferrari, +7.709; 9. Daniel Ricciardo, Aus, McLaren, +8.874; 10. Kimi Raikkonen, Fin, Alfa Romeo Racing, +9.576; 11. Antonio Giovinazzi, Ita, Alfa Romeo Racing, +10.254; 12. Valtteri Bottas, Fin, Mercedes, +11.264; 13. Mick Schumacher, Ger, Haas F1 Team, +14.241; 14. Nikita Mazepin, Rus, Haas F1 Team, +14.315; 15. Lewis Hamilton, Gbr, Mercedes, +17.668; 16. Nicholas Latifi, Canada, Williams, 51, +42.379. Ritirati: George Russell, Max Verstappen, Lance Stroll, Esteban Ocon.
Le classifiche del mondiale piloti e costruttori di Formula1 dopo il Gran Premio d’Azerbaigian.
Piloti: 1. Max Verstappen, Ola, Red Bull Racing, 105 punti; 2. Lewis Hamilton, Gbr, Mercedes, 101; 3. Lando Norris, Gbr, McLaren, 56; 4. Valtteri Bottas, Fin, Mercedes, 47; 5. Sergio Perez, Mes, Red Bull Racing, 44; 6. Charles Leclerc, Mon, Ferrari, 40; 7. Carlos Sainz Jr, Spa, Ferrari, 38; 8. Daniel Ricciardo, Aus, McLaren, 24; 9. Pierre Gasly, Fra, Alphatauri, 16; 10. Esteban Ocon, Fra, Alpine, 12.
Costruttori: 1. Red Bull Racing, 149 punti; 2. Mercedes, 148; 3. McLaren, 80; 4. Ferrari, 78; 5. Aston Martin, 19; 6. Alphatauri, 18; 7. Alpine, 17; 8. Alfa Romeo Racing, 1; 9. Williams, 0; 10. Haas F1 Team, 0.