Esclusiva – Tagliente: “Il problema violenza negli stadi si risolve così…”

Tagliente

Nuovi episodi di violenza in quel di Palermo in occasione della sfida tra rosanero e biancocelesti della Lazio. Violenza negli stadi, atti di teppismo in occasione dei principali eventi sportivi. Esiste una vera soluzione al problema? Sul tema sicurezza negli stadi e come prevenire atti di violenza abbiamo parlato con l’ex Questore di Roma Francesco Tagliente.

Di seguito l’intervista completa al Dott. Tagliente ai microfoni di sportpaper.it:

  1. Ieri a Palermo nuovi episodi da condannare e scontri tra tifoserie, come risolvere il problema?

Gli scontri di ieri tra i tifosi palermitani e laziali confermano che le criticità sono in aumento nelle adiacenze degli stadi e che la causa principale degli incidenti è l’astio tra le tifoserie seguita dalla loro animosità nei confronti delle forze dell’ordine.

  1. Esistono i mezzi per contrastare veramente il problema?

Se vogliamo salvare il calcio dobbiamo portare i bambini sugli spalti e andare avanti con la strategia del doppio binario: dialogo con gli ultrà, ma rigore e intransigenza con chi sceglie di rimanere violento. Mi piace ricordare una espressione cara all’ex Capo della polizia Antonio Manganelli: una cosa sono i delinquenti, che vanno combattuti; un’altra sono gli ultrà, con i quali va costruito un dialogo. E’ anche importante puntare sulla comunicazione come strategia: contare e parlare del numero di bambini sugli spalti anziché del numero delle forze di polizia in campo.

  1. Si torna a parlare di Daspo, di Tessera del Tifoso o multe alle società. Giusto che a pagare sia la massa per colpa di pochi?

Premetto che proprio per evitare il rischio di colpire la massa per colpa di pochi mi sono battuto per far introdurre nel nostro ordinamento l’istituto dell’arresto in flagranza differita o prolungata. Sono convinto che massima disponibilità al dialogo e pugno duro nei confronti dei violenti irriducibili sia l’unica strada per il governo e la gestione di questi problemi. Sono anche convinto che della importanza della “cultura dell’inchiostro, cioè dell’utilizzo degli strumenti giuridici ( Daspo, arresti e sequestri) che se usati con immediatezza e rigore risultano molto più efficaci ai fini della deterrenza delle cariche con lacrimogeni e dei manganelli. Peraltro io sono per l’immediatezza decisionale anche con arresti, fermi, sequestri, daspo e misure di prevenzione direttamente allo stadio.

  1. A Roma si parla ormai da mesi delle barriere in curva nord e curva sud, son necessarie?

Non amo fare valutazioni sulle strategie adottate dai colleghi, soprattutto se sono persone che stimo come il Prefetto Franco Gabrielli e il Questore Nicolò D’Angelo. Sottolineo però che le criticità sono in aumento nelle adiacenze degli impianti. Lo stadio, grazie alle misure organizzative introdotte, presenta sempre meno criticità.

Ritengo significativi i dati forniti recentemente dal Capo della Polizia in occasione della presentazione del rapporto annuale dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive: sono solo il 12% gli episodi che si registrano all’interno degli impianti. Mentre le adiacenze rimangono il punto più delicato per la gestione dei servizi di ordine pubblico con il 68% degli episodi. Sempre meno gli scontri durante le gare (5%) quando le tifoserie sono ben divise tra loro. Le fasi di afflusso, con il 55% degli scontri, e di deflusso, con il 40%, sono i momenti più critici nella gestione dell’ordine pubblico.

  1. Quando potremo rivedere intere famiglie allo stadio?

Abbiamo fatto passi da gigante rispetto al passato. Ricordo che in alcune realtà territoriali, compresa Roma, l’attenzione rivolta ai tifosi e agli ultras rispettosi delle regole e l’estremo immediato rigore nei confronti degli autori degli illeciti, ha consentito di azzerare incidenti e feriti, favorendo la presenza di migliaia di bambini sugli spalti anche in occasione di derby serali.

E’ necessario continuare in questa direzione