Face to Face con… Stefano Tacconi
Stefano Tacconi, ex portiere della Juventus (1983-1992) nonché capitano di questa nelle ultime stagioni, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di SportPaper.it. Il portiere – unico in questo ruolo ad aver vinto tutte le maggiori competizioni UEFA per club, vinte con la formazione bianconera a cavallo degli anni 1980 e 1990 – nel corso dell’intervista ha espresso il suo disappunto sulle decisioni prese dal Premier Giuseppe Conte per far fronte all’emergenza covid-19, ma non solo. La leggenda della Juventus ha voluto poi ripercorrere alcune tappe della sua gloriosa carriera in maglia bianconera, per poi ricordare come conquistò l’Inter il “Triplete“.
“Platini più forte di Baggio. Il divin codino poteva dare di più”
Come sta vivendo questo periodo?
Sto vivendo questo periodo come tutti gli altri. Io ho già vissuto un momento simile, sono nato nel ’57 e a quei tempi c’era il colera… sono già battezzato (ride ndr.). In questo momento bisogna avere molta tranquillità e pazienza, in modo particolare se si ha a che fare con bambini molto piccoli; faccio il papà a tempo pieno e guardo il lato positivo di questo lockdown: mi godo la mia famiglia.
Favorevole alla ripresa del campionato?
Secondo me è giusto riaprire tutto, altrimenti l’economia italiana va a rotoli. Non so quali siano le intenzioni del Governo, ma spero che raggiungano presto un accordo. In questo momento le decisioni le prende solo uno (riferimento al Premier Conte) e non è giusto. Io sono italiano e non voglio che le decisioni le prenda solo una persona. In questo momento vedo l’Italia è governata da incapaci e poi i numeri che ci vengono trasmessi non sono quelli; vengono omessi. I professori che ho sentito dicono che i numeri che vediamo sono fasulli: l’Italia vive nel panico. Per colpa di qualcuno ne pagheremo le conseguenze.
Lasciamo la politica e passiamo al calcio, disciplina che l’ha vista protagonista indiscusso. Crede che se l’Inter avesse scelto lei al posto di Zenga la sua carriera sarebbe stata diversa?
Secondo me sarebbe stato Zenga ad avere una carriera diversa, non io. Se fosse passato lui alla Juventus avrebbe vinto qualche titolo (allusione ai trofei vinti in bianconero da Tacconi), sono fiero della decisione che prese all’epoca l’Inter. Non credo che i tifosi della Juve avrebbero preferito Zenga a me.
Lei che ha giocato per quasi un decennio con la Juventus, ed è stato suo capitano nell’ultimo periodo, può dire qual è la ricetta vincente di questa squadra?
Come diceva Trapattoni: “L’importante è stare sempre sul pezzo”. La Juventus ha una società forte alle spalle, una società che ti dà l’opportunità di vincere, di farti crescere come giocatore e come uomo. Anche quando c’era l’avvocato Agnelli, la Juventus è sempre stata una società seria, bella…insomma rappresenta la società che un pò tutti vorrebbero avere per certi versi.
Senza calciopoli, l’Inter avrebbe vinto ciò che ha vinto con Mancini e Mourinho?
No, assolutamente no. La Juventus ha dato modo all’Inter di vincere perché gli ha ceduto giocatori di un certo calibro per vincere qualcosa. Non credo che tutte quelle cose siano successe per davvero. La Juventus non aveva bisogno di pagare gli arbitri o altro per vincere. La Juventus è sempre stata forte e in modo particolare quell’anno, con la squadra che aveva, avrebbe potuto vincere tutto; Champions League compresa.
Lei che ha vinto tutte le competizioni UEFA, a quale è legata maggiormente?
La prima, anche se tutte le vittorie sono importanti. Però la prima vittoria ti lascia sempre un’emozione diversa. Ricordo benissimo la prima la finale di Coppa delle Coppe disputatasi il 16 maggio 1984 al St. Jakob Stadium di Basilea contro il Porto, bei ricordi. Comunque per me è stato importante essere protagonista in tutte le finali…non mi è mai piaciuto andare sull’anonimato: ho sempre voluto lasciare il segno.
Lei che ha giocato sia con Platini che con Baggio, chi preferisce tra i due?
Il migliore era Platini. Sono stati entrambi giocatori importanti però Platini ha vinto molto, Baggio ha vinto poco nonostante sia stato il divin codino. Roberto poteva dare molto di più, però aveva un carattere particolare; sicuramente non faceva spogliatoio.
C’è un portiere, ad oggi, nel quale si riconosce?
Forse Perin per quanto riguarda il carattere un pò esuberante.
Desidera condividere un ricordo con i tifosi bianconeri?
Vorrei ricordare un mio amico che ormai non c’è più: il grande capitano Scirea. Ha dato l’opportunità a me di crescere trasmettendomi la tranquillità necessaria per diventare grande e poi era un uomo spogliatoio, per me anche un amico fuori dal campo. Purtroppo è andato via e oggi il mio pensiero va a lui.