Marco Amelia, campione del Mondo 2006 – ex portiere di Milan, Palermo, Livorno e Lecce, attuale tecnico dell’Olbia Calcio – ha parlato, in esclusiva, ai microfoni di SportPaper TV, condotto da Roberta Pedrelli, su RadioRoma News e Bom Channel.
Amelia: “Thiago Motta ha un bagaglio culturale sportivo di grandissimo livello. Totti? Voglio essere importante nella sua carriera”
Una panoramica sulla Serie A: chi ha fatto il miglior mercato?
“Chi ha fatto il miglior mercato lo dirà il campo. C’è la credenza che gli acquisti portino consequenzialmente risultati, invece è il campo che parla. Di certo la Roma ha cambiato tanto, il Milan ha provato a ritoccare ma ha sostituto l’allenatore, la Juventus ha trasformato tutto, ed è quella che sta facendo meglio, l’Inter ha rinforzato una rosa già fortissima; io credo che giallorossi e rossoneri abbiano un po’ deluso in queste prime partite. La Roma, non per la partita contro la Juventus, ma ha buttato via dei punti che in futuro peseranno”.
Juve-Roma, un big match con poche occasioni: è andata bene la difesa della Roma, o i bianconeri si sono adattati al ritmo della squadra di De Rossi? Ottima prestazione anche di Pisilli, un tuo giudizio.
“Credo che grande merito della partita di ieri vada a De Rossi, che ha cercato di limitare una Juventus reduce da prestazioni straordinarie. Ha concesso poco, un tiro solo, e ha provato ad offendere ogni qualvolta ne ha avuto l’occasione. Questa era una partita importante, visti i primi due risultati, e ne esce con tante cose positive, soprattutto per costruire un’identità di gioco. Il lavoro è fondamentale, ma i risultati di più, e lo sappiamo benissimo noi allenatori; il pareggio dello Stadium è benevolo e porta Daniele (De Rossi n.d.r) a lavorare al meglio, anche con i nuovi acquisti che si dovranno integrare nella squadra”.
De Rossi ha parlato di Dovbyk: credi che abbia osato un po’ troppo paragonandosi a Shevcenko?
“Shevcenko è uno dei migliori attaccanti della storia d’Ucraina e della storia del calcio europeo. Dovbyk, come dice Daniele, ha le qualità per far bene, e segnerà. Parliamo di uno straniero che deve adattarsi al calcio italiano. Al primo gol di sbloccherà e sarà tutto più semplice. Tuttavia, è necessario il supporto della squadra. Qui è stato fatto un mercato mirato, dove i due nuovi arrivati – Soulé, che ho visto da vicino a Frosinone, e Saelemaekers – potranno essere di grande sostegno alla finalizzazione dell’ucraino. Solo il tempo ci dirà chi ha ragione. Conosco Daniele, la società sta lavorando bene e se ha deciso di puntare su di lui, mettendo da parte gente come Abraham, è perché si è ponderato bene l’acquisto”.
Si è sempre posto il problema della panchina corta della Roma, cosa che non c’è ora: può Dybala accettare questa panchina?
“Sì, Paulo è un ragazzo intelligente. Nel calcio moderno partire dalla panchina non ti toglie; anzi, da subentrante si può fare la differenza, come spesso accade ai migliori giocatori, e lui ha le carte in regola per farlo. Sono stati difficili emotivamente per lui. Finché se ne parla da esterno è facile, ma è una situazione stressante. Ha fatto una grande scelta, e va ringraziato, ha ricambiato l’amore dei tifosi della Roma, accettando anche preferenze diverse, ma lui sa che può essere determinante anche dalla panchina, perché ha le qualità giuste”.
Un grande escluso è stato El Shaarawy, che ha lasciato spazio a Zalewski prima, a Saelemaekers poi, lo vedi come un segnale di discesa nelle gerarchie?
“Ci sarà spazio anche per lui. Stephan va in crescita durante la stagione e fa più di fatica nelle fasi iniziali. Quando inizia ad ingranare diventa un’arma e può diventare importante per la Roma. Lo conosco dai tempi del Genoa: il suo fisico funziona così, la forma la prende lentamente, ma quando entra nello stato giusto può essere importante e può mettere in difficoltà le difese avversarie”.
Ti aspettavi un Thiago Motta subito così decisivo sulla panchina della Juventus?
“Mi aspettavo subito un grande impatto. Lo conosco, l’ho visto lavorare ed è bravo. Prendere subito in mano la Juventus, che non è un club qualsiasi, prendendo scelte forti, è da lui e alla lunga premierà. Ha un bagaglio culturale sportivo di altissimo livello”.
Un parere sull’addio al calcio di Szczęsny.
“È stato uno dei più grandi portieri del nostro campionato, ha fatto delle ottime cose. Se vuole continuare a giocare può venire all’Olbia”.
Domenica ci sarà la prima in Serie D per il tuo Olbia: ci sarà una maglia da titolare per Cristian Totti dopo tutte queste polemiche?
“A lui queste cose non interessano. Ha 18 anni, è il figlio del più grande calciatore italiano, probabilmente, ma emulare suo padre è impossibile, non ci riesce nessuno e questa cosa deve essere ben chiara. Il video postato non lo premia, la maglietta sporca, sudata sembra chissà cosa, ma nessuno parla della giocata tecnica del ragazzo, alla prima esperienza tra i grandi, e tutti si soffermano sul paio di kg in sovrappeso, cosa che molti hanno in questo momento. Presto la maglietta se la toglierà per esultare e tutti potranno ammirare il fisico di Cristian, dato che ne ha uno importante come quello di suo papà. Voglio essere incisivo nella sua carriera. Fin ora è stato allenatore male. Non ha le caratteriste del padre, è più un centrocampista. Vorrei portarlo ad abbassarsi in mezzo al campo. Più avanti fa più fatica, soprattutto in questa categoria. Il problema è il saper allenare i giovani, ma il percorso formativo è da rivedere. Per quanto riguarda Totti molti hanno parlato e detto cose assurde: è un ragazzo educato e umile. Si sta facendo voler bene, voglio dare qualcosa per il suo slancio”.
Hai giocato in Milan dalla dirigenza solida, limite, invece, del Milan attuale. Secondo te, questa cosa può fare la differenza? Caso allenatore: Fonseca ha in mano la squadra?
“Il mio Milan aveva 25 campioni nello spogliatoio, era gestito da persone che hanno scritto la storia di questo sport. Emulare non è semplice, soprattutto in una dirigenza giovane come quella attuale. Hanno scelta Fonseca dopo averne valutati tanti e non mi dispiace. Ha fatto bene a Roma – ho ricevuto feedback positivi dai suoi ex calciatori nella Capitale – e si sposa molto bene con l’ambiente. Ha rivoluzionato il modo di giocare di questi ragazzi, che si devono adattare; non è facile, soprattutto quando si va a sostituire un tecnico a cui tutti volevano bene. Il tempo sarà dalla parte di Paulo (Fonseca n.d.r). Dato che l’allenatore è stato scelto da Ibra non conviene. Il Milan ha grandissime qualità e spero che la sosta aiuti la squadra a trovare la quadra. Qualche giocatore non sta rendendo per le sue qualità, e sia Fonseca che la dirigenza dovranno valutare”.
Bove alla Fiorentina. Un tuo parere su questa operazione. Era necessaria?
“Ha giocato molto con Mourinho, ma con De Rossi ha poco. Ha ricevuto attestati di stima dai due allenatore, ma Daniele è stato chiaro. Ha chiesto giocatori con caratteristiche particolari e Bove ha perso altro spazio. Per uno dei figli di Roma non è semplice, ma può giovarne da questa esperienza. Può tornare con un bagaglio di crescita importante. Spesso noi romani dobbiamo andar via dalla Capitale per formarci”.