La nostra intervista in esclusiva a Roberto Breda
Abbiamo raggiunto ai nostri microfoni l’ex allenatore di Salernitana, Latina, Perugia e Ternana, ed abbiamo toccati vari argomenti dal Mondiale in Qatar alla finale persa contro il Verona, ai problemi della Genova calcistica fino all’esperienza di Livorno.
Di seguito la nostra intervista:
Sta guardando i Mondiali in Qatar? La scelta di giocali in questo periodo e di organizzarli in Qatar è valida?
La domanda se la dovevano fare nel 2010 quando hanno preso la decisione, io comunque non sono completamente contrario. In Qatar già corre la Formula 1, hanno organizzato i Mondiali di nuoto, devono fare i mondiali di atletica non vedo il perchè non possano organizzare i Mondiali di calcio. L’unico problema è il periodo. Bisogna anche dire che nei Paesi Arabi non è mai stato organizzato ed era un tentativo da fare. La ripresa sarà uguale per tutti i club, dobbiamo solo prendere il buono che ne traiamo da questa esperienza.
Ha avuto richieste per tornare su una panchina?
Ci sono stati dei contatti, degli incontri, che per diversi motivi non si sono chiusi.
Ha allenato la Salernitana in quello sfortunato anno della finale persa contro il Verona. Come vede i granata in questa stagione?
E’ stato un anno molto particolare, però nelle difficoltà si era creato un grande feeling con la squadra ed il pubblico. Abbiamo fatto una bella cavalcata fino alle semifinali, abbiamo battuto l’Alessandria di Sarri, ma la finale non è andata purtroppo come volevamo. Non c’è stato il lieto fine, ma è stata una bella favola. La nuova proprietà della Salernitana ha fatto investimenti importanti, ci vuole pazienza e soprattutto bisogna consolidare la categoria. Bisogna essere uniti, e far sentire questo a Nicola che sta facendo un buon lavoro, hanno perso dei punti ma hanno anche fatto dei risultati importanti come la vittoria contro la Lazio.
Ha vestito la maglia della Spal. Come vede De Rossi allenatore?
Ferrara è una bella piazza, ero li nel 1992, e da allora è migliorata. De Rossi ha grande personalità e carisma, gli manca l’esperienza ma ha un grande vantaggio, che è quello di avere il papà allenatore Alberto De Rossi che gli potrà insegnare diversi trucchi del mestiere.
Ha vestito la maglia di Genoa e Sampdoria. Come spiega questa crisi nel calcio a Genova?
Sono due situazioni diverse. Il Genoa ha una società forte e può fare cose importanti, la società credo che abbia pagato lo scotto di non conoscere il campionato italiano. La rosa del Genoa è la più forte della Serie B, ma purtroppo l’immediata risalita non è mai semplice. La Sampdoria invece, non ha una società forte, e la squadra ne risente. Devono assolutamente trovare una soluzione, per trovare più tranquillità. Se riesci a far credere ai giocatori che fanno parte di una missione, e se c’è unità di intenti possono riprendersi. Stankovic non deve trovare alibi, ma al contrario deve dare forza alla squadra.
Parliamo dell’esperienza a Livorno. Cosa non ha funzionato?
Molte cose non sono andate. Siamo partiti con tanti buoni propositi, e non siamo riusciti a portarli avanti. La società ha fatto scelte impopolari, tipo il non rinnovo a Diamanti, alla fine era meglio se restava con noi, i risultati poi non ci hanno sicuramente aiutato. Peccato, perchè si poteva fare qualcosa di importante. Il Pisa di quest’anno ne è l’esempio lampante, stessa squadra ma allenatori diversi con risultati diversi, anche se Maran è un allenatore importante. Di Derby ne ho fatti molti, a Genova e Salerno, sono partite di fuoco, finchè tutto rimane nello sfottò e senza violenza è sicuramente apprezzabile. Pisa e Livorno sono piazze calde, molto diverse ma in un certo senso anche simili. Il Derby perso mi è costato caro perchè mi hanno esonerato.