ESCLUSIVA – Pellissier: “Cambio in panchina Juve? Lo avrei fatto prima. Situazione Vlahović? Non è colpa di Motta”

Le parole dell'attuale presidente del Chievo Verona ai microfoni di SportPaper.

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In esclusiva per SportPaper, Sergio Pellissier, ex calciatore e attuale presidente del Chievo Verona, ha parlato del cambio di allenatore in casa Juventus, della corsa Champions e della situazione attaccanti in chiave Nazionale.

Pellissier: “Tudor ha bisogno dei suoi tempi. Alcuni dei calciatori in Nazionale sono un po’ sopravvalutati”

Come giudica il cambio in panchina della Juventus? Lei, da presidente, cosa avrebbe fatto?

“Cambiare la guida tecnica è sempre qualcosa di complicato: non mai sai se il subentrante riuscirà a fare la differenza o meno. Indubbiamente Motta aveva qualche problema con la squadra. I tanti modi differenti di giocare, tante trasformazioni di moduli e posizioni, sono sintomo di un po’ di confusione. Probabilmente il cambio ci sta, non se sia giusto o no. Anche Tudor ha bisogno dei suoi tempi per far andare le cose per il meglio, però era necessario. Il progetto di Giuntoli con Motta doveva essere più lungo, ma capisco le esigenze di una società ambiziosa come la Juventus. Probabilmente, nella mia società avrei cambiato prima”.

Da ex attaccante, un Dušan Vlahović cha sofferto Thiago Motta nell’ultimo periodo, complice anche la nuova concorrenza di Kolo Muani, l’arrivo di Tudor potrebbe rilanciarlo?

“In tutti gli sport conta dimostrare il tuo valore sul campo, a prescindere dall’allenatore. Motta ha dato fiducia a Vlahović negli primi sei mesi e lui non ha contraccambiato. Penso che sia lui a dover dimostrare il suo valore e le qualità che ha. Il colpevole del suo non giocare non è stato il tecnico. Vlahović ha sbagliato tante partite e non ha reso quanto è il suo stipendio ed è giusto che giocasse qualcun altro. Se lui avesse bene il proprio lavoro non avrebbero preso Kolo Muani. Alla fine c’è stata la necessità di trovare qualcuno che facesse gol, cosa che non lui non stava facendo”.

Per la zona Champions League ci sono diverse squadre in pochi punti. Chi vede come favorito?

“È un’incognita. Vedremo la Juventus con il cambio di allenatore. Sono tre-quattro squadre a lottare e il campionato è ancora lungo. Bisogna sbagliare pochissimo. Non è così semplice. Una sconfitta compromette tutto, è tutto sul filo. È difficile capire chi possa realmente ambire al quarto posto”.

La partita contro il Genoa, squadra che ha raccolto buoni risultati nell’ultimo periodo, può essere il punto di svolta per la Juventus?

“Parliamo della Juventus. Ha giocatori validi, una società blasonata e gioca contro una squadra che lotta per ben altri obiettivi. Se non dovessero vincere queste partite allora è giusto che non arrivino in quarta posizione. Il calcio è questo, devi dimostrare di essere più forte soprattutto con le squadre a te inferiori”.

Kean ha fatto una grande partita in Nazionale e Retegui è capocannoniere. L’Italia ha finalmente trovato i centravanti mancati nell’ultimo periodo?

“Può aver trovato dei centravanti che stanno facendo bene. Sicuramente, è lontana dall’attacco di qualche anno fa, quello sicuramente. Kean – che è un giocatore che a me piace e può fare la differenza – scompare per tante partite, come è accaduto nel primo tempo contro la Germania, per poi inventarsi una doppietta. Questo significa che è un giocatore che può fare bene, ma anche male. Quindici anni fa avevi giocatori diversi, che facevano la loro partita, avevano le loro occasioni e i loro gol. Non siamo ancora fuori dal nostro incubo d’attacco e di squadra importante. Hanno dimostrato di saper rispondere ad un 3-0 in casa della Germania, facendo bella figura nel secondo tempo. Non siamo ancora ai livelli delle grandi squadre e questo mi dispiace. Siamo sempre stati al top delle squadre mondiali e questo mi rammarica molto. Alcuni dei giocatori in Nazionale sono un po’ sopravvalutati”.

C’è qualche attaccante che l’ha sorpresa maggiormente in questa stagione?

“Retegui e Kean stanno facendo bene. Mi hanno stupito in parte. Conoscevo le qualità dell’attaccante della Fiorentina. Diversamente, non mi ha aspettavo tutti questi gol da Retegui. È pur vero che ha un allenatore che gioca in maniera spregiudicata e ha tantissime occasioni a disposizione, ma non avrei pensato che potesse diventare il capocannoniere del campionato”.