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ESCLUSIVA – Melli: “Le mie parole su Perugia-Juve del 2000? Tutto amplificato e poco capito. Bravo Fonseca a ridare solidità al Milan”

Le parole dell'ex calciatore, tornato su quanto dichiarato in merito alla gara decisiva tra Perugia e Juventus del 2000, ma non solo, per sportpaper.it.

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Alessandro Melli ph tratta da social network

Alessandro Melli, ex calciatore di Parma, Milan, Sampdoria e Perugia, è intervenuto, in esclusiva, ai microfoni di Federico Maria Santangelo per sportpaper.it.

Melli: “I grandi campioni ci metto un po’ a carburare. Inter favorita per lo scudetto. Al Parma serve equilibrio”

Una avvio di stagione altalenante quello di Milan, con dei buoni risultati arrivati contro il Venezia, l’Inter e il Lecce e le due sconfitte europee al centro. Come giudica l’inizio dei rossoneri?

“Hai detto bene, è stato altalenante, con un allenatore anche, per un tratto, a rischio. Il derby è stata una pagina positiva, in coppa le difficoltà persistono, nonostante la gara contro il Leverkusen sia stata buona. Si può anche perdere contro una squadra che lo scorso anno ha vinto il campionato ed è arrivata in finale di Europa League, però è anche vero che serve cominciare a far punti per puntare alla qualificazione. Il prossimo impegno europeo sarà decisivo. Nel frattempo, tuttavia, sembra che Fonseca sia riuscito a trasmettere qualcosa di positivo alla sua squadra”.

Cosa è mancato al Milan nella prima fase e cosa Fonseca, invece, ha ritrovato?

“Io credo che sia mancato un po’ di equilibrio: ha concesso troppo. Si aggiunge qualche problema interno, con un po’ di malumore, che non so da cosa sia stato dettato. Quanto accaduto con Theo Hernandez e Leão dava l’idea che lo spogliatoio avesse qualche problema. Fonseca e la dirigenza hanno compattato il gruppo e sembra un squadra più solida. Ora bisogna capire che qual è il livello tecnico”.

C’è un’altra squadra che di equilibrio sta mostrando di avercene ed è la Juventus. Un suo giudizio sul momento dei bianconeri, data anche la reazione vista nella gara contro il Lipsia. Crede che questa vittoria possa essere un segnale importante?

“Sono partite che possono essere una svolta nella stagione di una squadra e va presa con grande entusiasmo, grande convinzione. È una squadra sicuramente rivoluzionata, sia dal tecnico che dagli interpreti in campo, normale che un po’ di tempo di voglia. Penso che la Juve possa ricoprire un ruolo da protagonista in questa stagione, soprattutto in campionato. La coppa è qualcosa di diverso. Sicuramente è una condizione differente rispetto a quanto visto negli ultimi anni di Allegri”.

Per quanto riguarda l’Inter?

“L’Inter è una squadra consolidata che viene da un campionato vinto e la finale di Champions dell’anno precedente. Una rosa forte, sia sul piano tecnico che fisico, già collaudata. È una realtà solida, partita con qualche piccolo inciampo causato dal fatto che le squadre composte da grandi campioni non sono mai prontissime ad inizio stagione. Calciatori di quel calibro hanno bisogno di un mesetto di rodaggio, anche sotto l’aspetto mentale. Tuttavia, quando cominciano a carburare viene fuori la qualità. I nerazzurri benissimo in Champions, in campionato hanno già ripreso la marcia. Sono i favoriti”.

A proposito di partite che possono svoltare un campionato, la Sampdoria ha vinto un derby che mancava da due anni e mezzo, lei pensa che possa essere un crocevia importante per il campionato e la stagione dei blucerchiati?

“Sicuramente porta morale, ma non è campionato. La vittoria contro il Modena potrebbe essere un altro punto di svolta importante. Il campionato di Serie B è molto lungo, snervante, e dà possibilità a tutti di rientrare. La Sampdoria, partita malissimo, ha cambiato allenatore. Sottil è esperto per la categoria. Penso che possa almeno puntare ai play-off, i nomi ci sono. Magari non per vincere il campionato, ma ha possibilità di ambire ai play-off c’è”.

Il Parma ha avuto una buona partenza, con tanti gol fatti ma altrettanti subiti.

“Il Parma è partito con molto entusiasmo, ha sfruttato l’occasione di affrontare grandi squadre, come Napoli e Milan, che avevano cambiato tanto e, stando a quanto affermato precedentemente, non erano prontissime, – e sono dell’idea che certi club di livello sono da affrontare subito – dunque, ha fatto bene. Non ha concretizzato in pieno quanto creato. Poi ha giocato due partite in casa, completamente differenti, e le ha perse. Sta vivendo una fase di poco equilibrio: crea tanto e subisce tanto. Così facendo si dipende dal favore degli episodi: se le cose si mettono bene vinci, diversamente perdi. Deve ritrovare una via di centro tra fase offensiva e difensiva. Ad esempio, a Lecce è stata una roulette. Bisogna trovare solidità. Bello vedere una squadra propositiva, ma serve equilibrio”.

Altro ambiente che ha vissuto per diverso tempo che è Perugia. Pensa che possa tornare?

“Sarei presuntuoso se dicessi qualcosa sul Perugia, che ho visto essere più o meno a metà classifica. Non ho elementi per giudicare, ma posso augurare al Perugia di tornare nella categoria che merita, sicuramente la B e la A. Faccio un grandissimo in bocca al lupo a loro”.

Proprio dalla sua esperienza a Perugia che arriva la dichiarazione su quel 14 maggio del 2000, data consegnò lo scudetto alla Lazio, grazie alla vittoria del Perugia contro la Juventus. Ha creato molto scalpore, un suo parere su ciò che ne è conseguito da quelle parole.

“Credo che sia stato tutto amplificato. Certe cose sono state un po’ strumentalizzate e forse poco capite. Eviterei. Non pensavo di creare un grande clamore su qualcosa successa molti anni fa. È stata capita in modo errato, però va bene così. Mi è servito da lezione, non si smette mai di imparare”.

 

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