ESCLUSIVA – INTERVISTA ALL’AVVOCATO MAURO RICCA
L’avvocato Mauro Ricca, che da tempo opera nel settore sportivo con particolare attenzione al mondo del calcio femminile, racconta in esclusiva per SportPaper i ruolo e l’importanza di figure professionali come la sua nel mondo del calcio in rosa.
Il movimento femminile in Italia, spinto anche dal successo delle azzurre allo scorso Mondiale di Francia, ha conosciuto una crescita esponenziale nell’ultimo periodo ma c’è ancora tanta strada da fare: “Negli ultimi anni sono stati fatti passi da gigante nel settore e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Il calcio femminile è relativamente recente, ma solo da pochi anni ha iniziato ad attrarre pubblico e interessi. Non bisogna avere fretta, ma è necessario mantenere l’attenzione su di esso, favorendo gli investimenti da parte delle società ma anche degli sponsor e favorendo l’omogeneità di trattamento rispetto agli uomini”.
Servono investimenti ma anche arrivare al professionismo: “Non bisogna mai dimenticarsi che l’attenzione riservata al calcio maschile deriva prima di tutto dalla qualità offerta. Nel femminile ritengo sia necessario iniziare a pensare concretamente al professionismo concentrandosi però sulla sostenibilità del movimento. Perché questo possa accadere bisognerebbe aiutare le società, anche sul piano fiscale, affinché possano investire a medio-lungo termine in questo settore e, parallelamente, formare ma anche attrarre figure di rilievo che abbiano competenza specifica nel mondo del calcio femminile”.
Agente sì, Procuratore no: i “controsensi” del calcio femminile e dilettantistico : le parole di Mauro Ricca
La battaglia per il riconoscimento dello status di “professioniste” per le calciatrici continua e, quindi, almeno per il momento non è possibile per loro affidarsi ad un procuratore. Lo sport dilettantistico, infatti, esclude la presenza di questa figura anche se offre la possibilità di affidarsi ad un esperto: “Nel calcio femminile sono in vigore le medesime regole che si applicano al calcio dilettantistico maschile: vale a dire che le ragazze non potrebbero avere un procuratore, inteso come un agente regolarmente iscritto al Registro FIGC, poiché tale figura è per definizione prevista solo in caso di atleti professionisti, ma è pur vero che la stragrande maggioranza delle atlete è rappresentata da agenzie di procuratori, spesso specializzate nella rappresentanza di donne”.
Sembrerebbe quasi un controsenso eppure c’è una spiegazione: “Ormai è prassi consolidata che i dirigenti calcistici si trovino ad interloquire con agenti anche nel calcio dilettantistico. Questo è possibile perché le agenzie sono tutte o quasi dotate di di Avvocati esperti di diritto e rappresentanza sportiva a cui viene concesso di rappresentare, in virtù della loro specifica funzione, le atlete. In questo caso però si farà riferimento a norme civilistiche e non di diritto sportivo anche in caso di un’eventuale controversia”.
Poche differenze quindi anche se una ragazza rispetto al “collega maschio” vuole essere più coinvolta nelle fasi decisionali: “Le donne sono più curiose, hanno piace nel sentirsi più coinvolte sia in caso di trattativa con un club sia in caso di eventi con sponsor o aziende. Dobbiamo essere bravi noi professionisti del settore a fare in modo che non si sentano trascurate, soprattutto nella cura e gestione della propria immagine”.
C’è però un avvertimento che l’avvocato Mauro Ricca vuole dare alle ragazze: “Sicuramente la possibilità di affidarsi ad un professionista è un bene per le atlete ma devono anche prestare la massima attenzione nel momento in cui firmano il contratto di collaborazione con l’agente anche perché il rischio più grosso che possono correre è sentirsi obbligate anche se poi il valore legale è nullo”.
Club professionistici e calcio femminile, un binomio davvero vincente?
Una spinta al movimento la ha data anche la presenza di squadre femminile strettamente collegate ad un club professionistico: “Oggi i club di Serie A hanno potuto investire in squadre femminili avendo potere economico, ma siamo sicuri che l’avrebbero fatto se avessero dovuto pagare i contributi pieni anche alle atlete donne? Ritengo che il binomio sia vincente solo alle condizioni attuali, ma affinché l’intero movimento possa crescere sono necessarie riforme strutturali che valorizzino i settori giovanili e diano la possibilità anche a club di solo settore femminile di competere con i grandi club professionistici”.
Forse c’è anche un po’ di timore da parte delle ragazze di affidarsi ad un agente: “Un atteggiamento che penso sia destinato a cambiare presto in virtù anche del maggiore interesse che il movimento del calcio femminile sta generando”. E anche in club in questo momento non sembrano “aiutare”: “Da parte di alcune società, ed è innegabile, c’è ostracismo d’altronde si vie sull’onda di quello che capita nel calcio maschile. I club cercano di contare i costi risparmiando quindi sulle commissioni degli agenti. Sicuramente è un ragionamento “giusto” da parte loro anche se spesso si dimentica che sia per lo scouting che per i rapporti tra società il ruolo dell’agente sta diventando sempre più essenziale”.
Affidarsi ad un’agenzia
Da avvocato e da collaboratore della Music & Sport Management, Mauro Ricca non ha dubbi: “Ritengo sia molto importante per un’atleta affidarsi a dei professionisti. Conoscono bene il settore e possono aiutare a fare la scelta giusta ma non solo. L’obiettivo dell’agenzia è poi che quello di rendere riconoscibile e riconosciuta la propria assistita e, di conseguenza, farà il massimo per valorizzarla. E questo discorso vale sia in termini di immagine che economici. Inoltre si occupano spesso anche della gestione e del coinvolgimento dell’atleta in iniziative commerciali o quale testimonial di eventi e ciò determina certamente un apporto notevole in termini di notorietà e appetibilità da parte degli sponsor”.
La Music & Sport Management, come facilmente intuibile dal nome si occupa non solo della gestione di atlete e atleti vi ma anche di artisti: “La Music & Sport Management è una realtà bene consolidata sul territorio e si occupa tanto di calciatori e calciatrici che di sportivi di altre discipline, come il motociclismo o, altra figura in forte ascesa, l’atleta di esports. Il suo ruolo principale è la valorizzazione dell’immagine dell’assistito attraverso la partecipazione ad eventi, spesso organizzati dalla stessa agenzia come concerti o spettacoli di artisti di primaria importanza, partite di calcio di beneficenza, tornei estivi di foot volley e tante altre ancora. Ma si occupa anche della ricerca di sponsor che intendano associare il proprio brand all’immagine dell’atleta. Sono tutte attività in cui è necessario fare molta attenzione alla materia legale e per questo ci sono io”.