Come saprete, l’Italvolley ha da pochi giorni conquistato il bronzo europeo riscattando il mezzo passo falso delle semifinali. Autore di uno splendido torneo è indubbiamente il nostro Matteo Piano. SportPaper lo ha raggiunto per una bella chiacchierata. Per chi non lo conoscesse Matteo compirà 25 anni domani, essendo nato il 24 ottobre 1990 in quel di Asti, dove tra l’ altro inizia la sua carriera in B2. Nella stagione 2011-2012 passa a Città di Castello in A2, ottenendo la promozione nella massima serie al termine della stagione successiva. Nel 2013 viene convocato in nazionale, ed oggi è uno dei punti fermi azzurri. In estate ha conquistato la medaglia d’ argento in Coppa del Mondo ed il meritato pass per Rio 2016, prima del bronzo che vi abbiamo raccontato una settimana fa. Piano, per rendimento, è stato il terzo centrale della kermesse italo/bulgara, confermando gli enormi progressi manifestati nelle ultime stagioni.
Ciao Matteo. Oltre la magnifica medaglia di bronzo, ed il ruolo di terzo centrale per rendimento, cosa ti porti dal campionato europeo appena terminato?
Questa esperienza in nazionale è stata una rinascita assoluta per me. Queste manifestazioni, a parte i risultati, ti consegnano molto altro. Sono molto contento, ho vissuto l’ Europeo giorno per giorno, senza guardare statistiche e dati. Sono davvero felice di aver dato il mio contributo per la nazionale. Allo stesso tempo non mi siedo sugli allori, anzi l’ Europeo mi ha dato ulteriore carburante per i prossimi impegni.
Il passare dal caldo pubblico di casa avuto al PalaVela di Torino ed al PalaYamamay di Busto, al freddo pubblico bulgaro, quanto ha potuto influire sulla prestazione contro la Slovenia in semifinale?
Diciamo che è stato un onore poter giocare in casa in posti cosi’ belli. A Sofia è stato comunque un bellissimo week-end dato che abbiamo giocato in un palazzetto, in un impianto straordinario. I bulgari si sono fatti sentire nella finale per il bronzo. Giocare in casa era sicuramente un qualcosa in piu’, poteva essere un contorno stupendo per una grande gara, ma contro la Slovenia il fattore pubblico non è stato determinante, hanno influito altri fattori.
La grande vittoria contro la Russia paradossalmente può essere stata una concausa dell’ inatteso KO rimediato in semifinale, oppure è stata la classica giornata no che può capitare a tutte le squadre?
Penso proprio di no. E’ stata appunto una giornata storta. Abbiamo giocato con tantissima pressione addosso, mentre loro non avevano nulla da perdere e sono entrati in campo consapevoli di aver tutto da guadagnare. Hanno giocato una partita incredibile, mentre noi abbiamo giocato al di sotto delle nostre potenzialità.
Parlaci del rapporto con i compagni di nazionale e con coach Blengini. Sin dalla Coppa del Mondo abbiamo notato grandissima unità d’ intenti, confermata anche dal pronto riscatto con la Bulgaria. Tutto ciò fa ben sperare in vista di Rio…
Davvero un bel rapporto. Mi auguravo una nazionale cosi’ da tempo e sono “stramegafelice” di averla finalmente trovata. Blengini è stato bravissimo ad aver creato l’ alchimia con un gruppo che si è dovuto rincontrare e fare bene praticamente da subito. Dico sempre che ci siamo donati alla causa azzurra, e credo che questa sia stata la nostra forza. C’ è tanta voglia di fare bene a Rio e soprattutto c’ è tantissima voglia di azzurro per il prossimo anno.
Infine, tra pochi giorni con Modena ti tufferai nel nuovo campionato di serie A1. Obiettivo riconquistare il tricolore. Cosa si prova a giocare al fianco del fenomeno del momento Earvin Ngapeth?
La gioia che si prova a giocare a Modena con questi compagni è tanta. E’ vero Earvin è il fenomeno del momento ed è bello giocare con lui perché rende tutto molto piu’ speciale, come anche gli altri miei compagni. Sono fortunato a giocare a Modena. Abbiamo dei grandissimi obiettivi e faremo di tutto per raggiungerli, con la voglia e la grinta che ci ha contraddistinto anche nel corso della passata stagione.
Cosa dire, un grande in bocca al lupo a Matteo e molte grazie per il tempo prezioso che ci ha concesso.