ESCLUSIVA – Marocchino: “Inutile far giocare Chiesa a 40 metri dalla porta. L’Inter non cederà”

L'ex bianconero ha parlato ai microfoni di SportPaper TV su Radio Roma Television.

domenico marocchino

Domenico Marocchino, ex calciatore di Atalanta e Juventus, intervistato a SportPaper TV su Radio Roma Television.

La Juventus aveva obiettivo la qualificazione alla prossima Champions League, ci sono critiche che sfiorano l’assurdo. Cosa ne pensi? Con un altro allenatore la situazione sarebbe diversa?

“Sono d’accordo con te, ma al 90%. Premesso che da fuori è più facile giudicare, ma con i giocatori a sua disposizione, due perdite come Pogba e Fagioli, una serie di infortuni, darei un 7 all’operato di Allegri. Oltre a questo, poi, c’è la lettura della partita. Tuttavia, ho dei dubbi sulla fase offensiva. Alla Juve manca un inventore di gioco; perché quando Szczęsny prende la palla, invece di rilanciare subito fa riorganizzare la squadra? Non sarebbe meglio rilanciare, a prescindere da come si è schierati? Perché la Juventus impiega sette, otto, secondi in più rispetto ad altre squadre? Bisognerebbe trovare qualche stratagemma per cambiare, questo dovrebbe valutare Allegri.”

La Juve è appena incappata in una crisi di quattro partite, la stessa capitata al Milan, non è legittimo sperare che l’Inter possa aver un black out di questo tipo?

“Difficile. Può succedere di tutto, ma difficile. L’Inter non è una squadra presuntuosa, sa nascondere le sue evidenti potenzialità, le camuffa bene. Lautaro è un cobra, sa aspettare. L’Inter ha una squadra intelligente, ha grandi pensatori in mezzo al campo. È cresciuta molto rispetto al passato, ha gente come Frattesi in panchina. I nerazzurri si smarcano, a differenza di altre squadre. Çalhanoğlu ha i piedi di velluto, perché non viene marcato a uomo?”

Ti sento critico nei confronti di Allegri, come ti poni rispetto alla filosofia del corto muso, è necessario per mascherare la poca incisività offensiva?

“È l’insieme di cose. La squadra gioca alla stesso modo, ma perde le partite, soprattutto per errori difensivi. Il vero limite è l’attacco. Ai bianconeri manca l’estro, componente basilare. La tattica, che è una cosa collettiva, è divisa in fase di possesso e di non possesso. I principi della tattica sono scaglionamento, penetrazione, ampiezza, mobilità, estro e fantasia. Gli ultimi due mancano alla Juventus. Chiesa è un giocatore fisico, giocare accanto a lui non è semplice, ma non ha estro, è tecnico e ha forza fisica. Sarebbe utili non far giocare a 40 metri dalla porta, gli unici due che possono far questo solo Leão e Kvaratskhelia, gli altri fanno fatica.”

È più forte questa Inter o quella del 2006?

“Il valore di una squadra dipende dagli avversari. Quelle squadre lì erano più forti.”

LA PUNTATA DI SPORTPAPER TV | ospite Domenico Marocchino