Giovanni Manna ha rilasciato un’intervista durante l’evento Social Football Summit 2024 a cui era presente anche SportPaper. Di seguito le sue parole rilasciate al pubblico dell’evento.
Manna: “Conte è un allenatore di livello internazionale”
Come si è arrivati alla scelta di Conte?
“È un allenatore con cui noi avevamo già parlato nell’autunno 2023 e questo è stato determinante. Napoli è una piazza importante e Conte fin dal suo arrivo mi ha aiutato nella comunicazione con tifoseria e presidente quindi è stata una scelta anche per tutelarmi”.
Su Kvaratskhelia…
“Noi vogliamo premiare il percorso di Kvicha nel Napoli riconoscendogli un ingaggio più alto di quello attuale. Non lo viviamo come una pressione ma abbiamo le idee chiare sul suo futuro. A che punto è il rinnovo? Se ne parlerà a giugno”.
Su Lukaku…
“Lukaku è un calciatore che fa comodo a tutti in Italia, è una certezza e ha già lavorato con Conte, sposta nel campionato italiano. Romelu sta facendo il suo, ha un approccio carismatico, non si può discutere poi Osimhen è stato il dominatore ma sono due giocatori diversi e la presenza di Conte è stata determinante ma uno come lui non si può discutere”.
Che vantaggi porta giocare una volta a settimana?
“È un vantaggio in termini di lavoro ma non lo sarà perché i calciatori che vengono in Italia sono abituati a giocare ogni tre giorni e la competizione europea la vuoi giocare. Giocare una volta a settimana ti dà la possibilità di fare una rosa più corta”.
Cosa provi nello svolgere il tuo lavoro in una piazza così importante?
“Il calore della gente è incredibile, ti fa sentire parte di qualcosa di grande che va gestito. Il lavoro che sto facendo si fa insieme al resto dei componenti della società perché da soli non si fa nulla. Abbiamo la fortuna di avere un allenatore e uno staff di livello internazionale che vanno nella nostra stessa direzione. I momenti difficili ci saranno e dovremo essere bravi a rimanere uniti e superarli”.
State pensando a un nuovo talento sudamericano da portare al Maradona?
“Napoli e Sudamerica è un connubio storico. C’è questa volontà ma prima dobbiamo avere una rosa consolidata perché a certi calciatori serve un periodo di adattamento. In passato i sudamericani che sono stati qua sono arrivati in periodi diversi: Higuain arrivava dal Real Madrid, Cavani si era già consolidato a Palermo come giocatore e Lavezzi è cresciuto insieme al Napoli”.
Cosa ci manca per essere a livello degli altri campionati?
“Noi siamo indietro con le infrastrutture, quando guardi la Premier i campi sono tutti uguali. Bisogna muoversi di sistema”.
Cosa serve per tornare a vincere dopo una stagione difficile come quella passata?
“Per vincere bisogna costruire la gestione della vittoria. Vincere dopo 33 anni non è facile, forse bisognava capire che andava fatto un percorso diverso visto che abbiamo perso pezzi importanti come Spalletti e Giuntoli. Raddrizzare una stagione come quella passata era molto complicato”.