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ESCLUSIVA – Lanzafame: “Thiago Motta non andrà a Milano per il punto. Il Milan è un po’ sottovalutato”

Le parole dell'ex calciatore, attualmente allenatore, a SportPaper TV su RadioRoma News e Bom Channel.

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Davide Lanzafame, ex calciatore di Juventus e Bari, ha parlato in esclusiva per SportPaper TV, condotto da Roberta Pedrelli, su RadioRoma News e Bom Channel.

Lanzafame: “Napoli oltre le aspettative”

La Juventus non segna tanto, ma riesce a difendersi bene. Può essere una potenziale candidata alla scudetto? E un tuo parere sulla classifica e la Serie A?

“Serie A molto bella, competitiva. La Juventus parte con un nuovo ciclo, con la certezza della fase difensiva, seppur trasformata. È un nuovo tipo di calcio, ha subito solo un gol. I bianconeri sono partiti bene. Motta sta lavorando bene, a mio avviso, mettendo la sua impronta sulla squadra. Napoli oltre le aspettative. Conoscendo Conte c’era quel rischio. Inter fuori categoria, nettamente superiore, proprio a livello di rose. Classifica corta. Anche Milan, Lazio, Roma in ritardo, ma Serie A bella”.

Gli attaccanti giovani si ritrovavano avanti mostri sacri, tuttavia, c’è poco spazio per gli italiani. C’è qualche motivo per cui i vari italiani manchino nei top club, pagano ancora la voglia di avere lo straniero? Come giudichi, ad esempio, quello che accade con Camarda?

“Forse sì. L’italiano è sempre un po’ penalizzato. Prendo in esempio Colombo: è forte, viene dall’esperienza di Lecce e sta facendo bene ad Empoli. Dovrebbero esserci meno stranieri, per aiutare i calciatori italiani, anche a sbagliare in B, in A, in squadre in cui con possibilità di salvarsi. C’è da dire che siamo un po’ carenti sotto l’aspetto offensivo. Camarda è al Milan, in una società storica. L’esperienza in A, in B, in squadre minori, poteva servire. Innegabile che Morata e Abraham siano già di esperienza. Ora è stato convocato per scarsità di alternative, dati i tanti infortuni. Potrebbe bruciarsi qualora dovesse giocare tante partite con prestazioni non al meglio. La Lega Pro farà in modo che diventi pronto e possa maturare”.

Oggi Lanzafame troverebbe posto oggi nella Juventus?

“Domanda difficile. Sono stato con la Juve di Del Neri, non un anno bellissimo. Magari andandoci l’anno dopo con Conte sarebbe andata diversamente. Sono orgoglioso di aver vestito la maglia bianconera e di aver fatto tutta la trafila. Mi porto la mia esperienza ed è andata come è andata”.

Nella Juve di Del Neri si correva tanto, ma non vi era un gran numero di infortunio, grazie anche ad un preparatore come De Bellis, quanto manca questo tipo di preparatori?

“Ora c’è poco tempo di fare una preparazione fatta bene. De Bellis grande professionista, avuto sia alla Juve che a Catania. Con le partite estive ci si allena giocando. Completamente diverso rispetto al passato”.

C’è un attaccante in cui ti rivedi?

“Domanda complessa. Se dovessi dire un nome direi Chiesa. Molto spregiudicato nel suo gioco, e io lo ero ai tempi di Bari. Sì, se devo fare un nome dico lui. Mi è dispiaciuto il fatto che sia andato all’estero, è un grande patrimonio per il calcio italiano”.

Il Milan potrebbe rientrare in un discorso scudetto?

“Il Milan è un po’ sottovalutato. Fonseca mi è piaciuto nel modo di affrontare il post-Firenze. Facendo così si crea gruppo. La scelte su Leão mi è piaciuta. Vincendo il derby si è ripreso, ha avuto incidenti, ma ora sta riprendendo la direzione giusta. Parlare ora di fuga del Napoli è prematuro, anche se si vede già la mano di Conte”. 

Che partita ti aspetti da Inter-Juventus?

“Partita bella, aperta. Penso che Thiago Motta non andrà a San Siro per il punto. L’Inter è strafavorita, ma non sembra è sintomatico di vittoria. Ci sono tantissime dinamiche che possono subentrare”.

La Roma, si parla già di un possibile rischio panchina per Juric, cosa ne pensi?

“Non credo. Un cambio di panchina sarebbe un errore. De Rossi aveva fatto un campionato importante. Esonerato e penalizzato per un mercato in ritardo. Nonostante la partenza non positivissima, avrebbe meritato un po’ di fiducia. Il calcio di Juric non è semplice. Avrebbe voluto lavorarci da prima e non penso che ci sia un altro cambio”.

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