ESCLUSIVA – Intervista a Jennifer Serna del Torino Women
Jennifer Serna si racconta in esclusiva per SportPaper. La giocatrice del Torino Women fa il punto sulla stagione granata non risparmiando qualche critica e qualche “mea culpa”: “Onestamente ci aspettavamo qualcosa di più e ci siamo penalizzate da sole prendendo sotto gamba qualche partita specialmente nel girone d’andata. I punti persi avremmo potuto comunque recuperarli sul finale perché la classifica, fino allo stop per il coronavirus, era abbastanza corta. C’erano solo 4 punti di distacco dalla seconda alla sesta“.
Una classifica dominata dal Como – neopromosso – che puntava dritto alla promozione in Serie B: “Sono una squadra davvero molto forte. Se non sbaglio in stagione hanno perso solo contro di noi e Speranza Agrate“. Una vera e propria sorpresa quella della squadra della città lacustre ma Jennifer Serna non ha dubbi su quali società siano state le rivelazioni di questa annata: “Come il Como anche la Biellese ha sorpreso tutti in positivo. Ma anche Real Meda e soprattutto la mia ex squadra, Azalee, ha fatto bene“.
Dalle note positive a quelle negative: “Da Parma, Canelli e Campomorone Ladies mi aspettavo invece qualcosa in più“. Il campionato comunque, almeno guardando la classifica è sembrato combattuto: “Credo che tutte le squadre siano state all’altezza della competizione e abbiano dimostrato di aver tanta qualità in rosa e la classifica corta ne è la dimostrazione“.
Il calcio non è più uno sport per soli uomini
La carriera di Jennifer Serna nel calcio è iniziata presto: “Direi dall’asilo. Calciare qualsiasi cosa mi trovassi tra i piedi era il mio hobby preferito. Poi in casa mio fratello giocava e volevo farlo anche io. All’epoca però non sapevo nulla del mondo del calcio femminile e i miei genitori non erano propriamente d’accordo nel farmi iniziare. A 12 anni però ho iniziato a realizzare il mio sogno nelle fila del Varese Calcio“.
A proposito di genitori non proprio entusiasti nel far cominciare le proprie figlie a giocare a calcio, l’attaccante granata, classe 1999, ha un consiglio per loro: “Per via dei pregiudizi e stereotipi purtroppo mamma e papà sono i primi ostacoli da superare ma sono convita che la cosa giusta da fare sia supportare i figli e nello sport che più li rende felice“. Jennifer ha anche un messaggio per le bimbe che voglio – proprio come voleva lei – iniziare a giocare a calcio: “Iniziate il prima possibile e credete sempre nei vostri sogni. Per raggiungerli ci vorranno costanza, sacrifici e tanta passione ma ne varrà la pena“.
Con gli anni però il mondo del pallone non è più esclusivamente visto come un qualcosa di maschile: “Giocando da 8 anni mi sono resa conto che effettivamente qualcosa è cambiato e che da qualche anno in Italia non c’è più questa visione. E poi una bimba che gioca non viene più chiamata “maschiaccio” come succedeva a me. Anche questo è già un traguardo“.
Lo stop forzato per il Covid-19
Il campionato adesso è in stand-by per la pandemia del Covid-19. Una situazione difficile da gestire per tutti ma in particolar modo per chi fa dello sport la sua vita: “Non è stato facile adattarsi. Le mie giornate, così come per le mie compagne, sono cambiate molto. Io ora sono a casa mia a Varese e ne approfitto per studiare e stare un po’ con mia mamma“.
La pausa forzata però non significa smettere di allearsi: “Il mister ci scrive tutti i giorni e ci dice cosa fare. Cerco di mantenere, come a Torino con la squadra, l’orario di allenamento dalle 17 alle 18:30. In questo momento però la miglior cosa è restare in casa senza perdere la forma fisica“.
Di decisioni ufficiali sulle sorti della stagione ancora non ne sono state prese anche se Jennifer Serna ha un’idea piuttosto chiara su quale sia, secondo lei, la direzione da prendere: “Penso che ormai il campionato possa considerarsi finito. Questa situazione è molto grave ed è chiaro che con aprile non si tornerà alla normalità. Alla fine mancavano 10 partite non è impossibile terminarlo, magari anche con turni infrasettimanali, ma il vero problema è che non si sa quando tutto questo finirà. Penso anche che in questi momenti il calcio passi in secondo piano, l’importante è che tutti i nostri cari stiano bene e che le persone rimangano a casa”.
Il corona virus non ha stravolto però solo le abitudini calcistiche delle persone. Per Jennifer questo è stato un compleanno “particolare”: “Intanto grazie per gli auguri. È stato diverso dal solito perché non ho potuto festeggiare con famiglia ed amici come sempre, ma ho fatto una videochiamata che è stato come festeggiare a distanza“.
Il futuro di Jennifer Serna
L’esperienza al Torino Women ha di sicuro arricchito il curriculum sportivo di Jennifer ma ancora non sa se il suo futuro sarà a tinte granata: “Vorrei ingrandire il mio bagaglio calcistico con qualche altra esperienza importante ma di certo non c’è ancora nulla. Di sicuro posso dire che quella di Torino è stata una bella avventura fino ad ora”.
In campo però il sogno è la nazionale: “Da calciatrice sogno la Serie A e di indossare la maglia del paese che mi ha cresciuta“. Il futuro fuori dal rettangolo verde però non la vedrà lontana dal calcio: “Voglio laurearmi in fisioterapia per restare in questo mondo“.