Antonello Cuccureddu, ex calciatore della Juventus, intervistato in esclusiva ai microfoni di Federico Maria Santangelo per SportPaper.
Cuccureddu: “Alla Nazionale manca un campione”
Sabato ci sarà Lazio-Juventus, chi vede come favorita?
“La Juve è sempre più forte come organico, la partita, poi, è altro discorso. In questo momento i bianconeri non sono in grande salute. Si stanno svegliando pian piano, ma bisogna che si sveglino del tutto.”
Mantenendo questa classifica, Allegri verrà riconfermato al termine della stagione?
“Chi lo sa. Sugli allenatori ci sono sempre dei punti interrogativi, ci sono molte variabili. Allegri è un ottimo allenatore. Può vincere, può perdere, quest’anno è lì che se la lotta. Aspettiamo la fine del campionato.”
Se la Juventus dovesse cambiare allenatore, chi vedrebbe bene, soprattutto vedendo l’organico attuale della squadre?
“Potrei allenare anche io. Scherzi a parte, non ho ancora ben compreso, dipenderà da alcune dinamiche. Dovrei capire i dirigenti, perché un po’ li conosco. I giocatori ci sono, come ci sono dei mezzi giocatori, ma è sempre la Juve. Il campo dà le sue risposte.”
Un suo ricordo sui Lazio-Juventus giocati.
“Ne ho fatti diversi. Contro la Lazio di Chinaglia, negli anni dello scudetto. Soprattutto con Giorgione. Erano partite toste. Era un altro calcio, c’erano dei bravi giocatori. Il calcio lo vedi con i giocatori buoni. Per vedere partite buone, ad oggi, guardo i campionati esteri.”
Come vede la Nazionale di Spalletti?
“La Nazionale farà un po’ fatica. Da italiano spero che vada lontano. È una squadra che deve essere organizzata, Spalletti deve capire bene. Ci sono altri giocatori che meriterebbero di stare nel gruppo. Attualmente, però, mancano i campioni, non c’è niente da fare. Ci sono ottimi giocatori, ma manca chi può fare la differenza. Soprattutto in avanti, manca gente come Baggio, Del Piero, un Pirlo a centrocampo. In attacco sono quelli. Più di questi, non ce n’è altri. Per arrivare in fondo, con la Nazionale, ci va ben altro.”
Per quanto riguarda la zona Champions, chi vede favorito?
“Il nostro campionato ti dà squadre come Bologna, Atalanta e Roma, le migliori in questo momento. Ci sono Inter, Milan e Juve, che sono le tre di categoria superiore, e poi il resto. Dovranno giocarsela. Il Bologna sta dimostrando di essere all’altezza. Tuttavia, un conto è giocare in Italia, un conto andare a combattere con i giganti.”
Il Cagliari, squadra a cui lei è legato, riuscirà a salvarsi?
“Me lo auguro. Il Cagliari meriterebbe altro. Dovrebbe puntare ad una posizione più tranquilla, evitando di rischiare. Altrimenti ogni anno c’è da soffrire. La società, l’organizzazione e i programma vanno rivisti. Qualcosa non funziona. Lo spero, faccio il tifo per loro.”
In corsa salvezza ci sono molte squadre in pochi punti, chi vede più debole, dati i numerosi i cambi di allenatore e rosa?
“Bisognerà aspettare le squadre che hanno cambiato per capire cosa riusciranno a fare, per comprendere se il guaio era l’allenatore o i giocatori. Gli errori si fanno, le società ne fanno. Poi, quando si sbaglia ne paga sempre l’allenatore.”
Il caso Acerbi-Juan Jesus, un suo parere?
“Ci sono cose che accadono in campo, anche ai nostri tempi, e non dovrebbero venir fuori. Si chiedeva scusa e si chiudeva con un abbraccio. È una cosa che rimane ai giocatori stessi. È stato fatto troppo chiasso. Ci sguazzano tutti ora. Diventa una cosa mediatica. Ne ho sentite tante nella mia vita di calciatore e di allenatore, poi ci si abbraccia e finisce lì. Se ne dicono di tutti i colori. Inutile amplificare. Sono cose che servono ai giornali… Dovrebbe finire lì. Sul campo te le dici, ma il tutto dovrebbe essere circoscritto al rettangolo di gioco.”