In un campionato sempre più incerto ed equilibrato, il Milan fatica ad imporsi e a lottare per le prime posizioni. L’arrivo di Mihajlovic, per ora, non ha portato i risultati sperati, alcuni giocatori non si esprimono come potrebbero e i tifosi non sono contenti.
Che idea si è fatto di tutto ciò Tiziano Crudeli, giornalista e opinionista di “7 Gold” celebre sostenitore del club rossonero? Ce lo racconta direttamente lui, in esclusiva ai microfoni di SportPaper.it
Crudeli, in una situazione di classifica non positiva il Milan ha un calendario favorevole. Si aspetta una svolta nelle prossime partite?
“Ad esser sincero mi aspettavo un salto di qualità contro l’Atalanta o contro il Carpi, ma purtroppo non c’è stato. Come dico sempre, vivo alla giornata nella speranza che il Milan riesca a dimostrare quello che vale, che è molto di più rispetto a quanto fatto sin’ora.”
Dalle sue parole sembra prevalere un senso di delusione per la mancanza di risultati in questa prima parte di stagione…
“Sì, è vero. Ho la sensazione che questa squadra valga tanto: non dico che dovrebbe puntare allo scudetto, però credo che debba essere competitiva ai massimi livelli. Diciamo che sarebbe giusto vederla al terzo posto.”
Tra i vari giocatori al di sotto delle aspettative, Carlos Bacca non sta entusiasmando. Si aspettava qualcosa di più da parte del colombiano?
“ Beh, da una parte mi aspettavo di più, tuttavia se andiamo a leggere i numeri Bacca ha segnato 6 gol, uno in meno di quel Dybala che viene tanto esaltato. Carlos va messo nelle condizioni di poter sfruttare le proprie caratteristiche; è la squadra a dover essere funzionale a lui. Poi è vero che certi gol non dovrebbe sbagliarli…”
Nel mercato di gennaio in quale reparto dovrebbe intervenire in particolare il Dottor Galliani?
“A centrocampo, con un giocatore che dia qualità e velocità di esecuzione alla manovra offensiva. Più che altro spero che nel complesso si arrivi ad avere un’organizzazione di gioco ben definita, per poi comprare elementi congeniali alla stessa. La speranza, come detto, è il terzo posto.”
Crede che un eventuale ingresso in società di Paolo Maldini possa dare una scossa significativa all’ambiente?
“La storia, anche quella recente, dimostra che non è detto che un grande giocatore diventi anche un grande dirigente o un grande allenatore. Per citarne due, né Maradona né Van Basten hanno rispettato le attese quando hanno preso in mano una squadra. Per fare il dirigente al livello di Galliani bisogna avere esperienza specifica in quel ruolo; quanto acquisito in campo è utile fino a un certo punto. La Juventus ha Marotta, che non è stato un giocatore. Pensando a Maldini o a Baresi, giustamente osannati quando giocavano, credo che avrebbero bisogno di tempo.”