Napoli sogna quel tricolore che manca dal 1990, Maurizio Sarri l’uomo giusto per riportare lo Scudetto all’ombra del Vesuvio? SportPaper lo ha chiesto all’agente FIFA Gianfranco Cicchetti: “L’ex Empoli – afferma – è la persona giusta al posto giusto, il simbolo della meritocrazia”.
Venticinque anni dopo, il Napoli torna in testa: lo Scudetto è davvero possibile?
“Assolutamente sì. Il Napoli è la squadra più solida del campionato, pratica un calcio piacevole e organizzato e al momento non sembra avere punti deboli. Con questa continuità di risultati e senza infortuni gli azzurri sono i favoriti numero uno per il tricolore”.
Gonzalo Higuain, di pari passo, è all’apice della sua carriera e promette gol a raffica: in una eventuale graduatoria sui centravanti più forti al mondo, al momento, dove colloca l’argentino?
“L’argentino è l’uomo in più della squadra di Sarri ed è un campione a tutto tondo. In una classifica ideale e personale lo collocherei al terzo posto, dietro due mostri sacri come Suarez e Lewandowski”.
“L’argentino è l’uomo in più della squadra di Sarri ed è un campione a tutto tondo. In una classifica ideale e personale lo collocherei al terzo posto, dietro due mostri sacri come Suarez e Lewandowski”.
La vittoria interna contro l’Inter, comunque, è stata messa in sicurezza solo dai legni e da un prodigioso intervento di Reina allo scadere: pensa che il secondo tempo degli azzurri debba preoccupare Sarri? Il Napoli ha davvero una ‘panchina corta’?
“Il Napoli ha avuto la gara in mano per un’ora abbondante, poi ha dovuto fare i conti contemporaneamente con tre fattori: il grande ritorno di un’Inter orgogliosa, il classico ‘braccino corto’ di chi può avere paura di vincere e il calo fisico di una formazione che gioca con gli stessi uomini praticamente da quattro mesi, senza avere la possibilità di ruotare molto. Proprio questo tema, ossia il rafforzamento dell’organico a gennaio con qualche alternativa in più agli attuali titolari, credo possa essere determinante per aere maggiori chances di raggiungere tutti gli obiettivi stagionali, compresa l’Europa League”.
“Il Napoli ha avuto la gara in mano per un’ora abbondante, poi ha dovuto fare i conti contemporaneamente con tre fattori: il grande ritorno di un’Inter orgogliosa, il classico ‘braccino corto’ di chi può avere paura di vincere e il calo fisico di una formazione che gioca con gli stessi uomini praticamente da quattro mesi, senza avere la possibilità di ruotare molto. Proprio questo tema, ossia il rafforzamento dell’organico a gennaio con qualche alternativa in più agli attuali titolari, credo possa essere determinante per aere maggiori chances di raggiungere tutti gli obiettivi stagionali, compresa l’Europa League”.
