Due giornate per analizzare dati, fare pronostici e graduatorie: la Serie A ha offerto fin da subito molti spunti di discussione e, per fare il punto sulle big della massima serie, SportPaper ha intervistato l’agente FIFA Gianfranco Cicchetti.
Gianfranco, partiamo dalla vera sorpresa di queste prime due giornate: cosa succede alla Juventus? Pensa sia solo questione di “digerire” i nuovi meccanismi o c’è qualcosa di più grave dietro le due sconfitte contro Udinese e Roma?
«Vedere la Juventus a zero punti dopo due partite è un evento storico, non solo una semplice sorpresa. Sicuramente i bianconeri hanno pagato a caro prezzo le assenze e le cessioni pesante, ma è indubbio come la squadra di Allegri si sia indebolita. Il processo di rinnovamento avrà bisogno di tempo e pazienza e non sarà facile riprendere in breve periodo il ruolino di marcia imposto negli ultimi anni dal vecchio gruppo».
Restando in tema, la Roma ha dominato i pluricampioni d’Italia trascinata dai nuovi acquisti: è l’anno buono?
«La Roma è la favorita numero uno in questo momento. Ha centrocampo e attacco formidabili, ma ha due punti deboli: una difesa secondo me da perfezionare e con qualche lacuna, e un’eccessiva aspettativa che potrebbe rivelarsi un boomerang qualora le cose non dovessero andare per il verso giusto».
Se una parte della Capitale sorride, l’altra è in crisi nera: è d’accordo con chi pensa che la Lazio non sia stata attrezzata a dovere per fare una stagione sulla falsariga della precedente?
«Farei attenzione prima di parlare di una crisi della Lazio. La squadra ha fallito finora gli obiettivi più importanti (Supercoppa e soprattutto qualificazione ai gironi di Champions League) ma anche nella scorsa stagione partirono molto male (3 sconfitte nelle prime 4 gare) prima di spiccare il volo. I biancocelesti hanno sbagliato a non rinforzarsi in alcuni reparti e stanno pagando a caro prezzo assenze fondamentali come quelle di Biglia, Djordjevic e Klose. C’è comunque il tempo e la qualità per rimediare e rimettere in pista questa squadra».
L’unica big in grado di vantare sei punti è l’Inter di Roberto Mancini, vera regina del mercato: Jovetic ha tolto le castagne dal fuoco in entrambe le occasioni, ma dove può arrivare l’organico nerazzurro?
«L’Inter è a punteggio pieno ma bisogna sottolineare alcune cose: ha battuto Atalanta (con i bergamaschi in dieci) e Carpi con tanta fatica e soltanto negli ultimi minuti, palesando ancora alcune problematiche non risolte, come le solite ‘amnesie’ difensive e scarsa qualità in mezzo al campo. L’ultimo giorno di mercato ha regalato a Mancini altri quattro rinforzi che hanno stravolto l’organico nerazzurro e aggiunto qualità in tutti i reparti. Se l’Inter dovesse migliorare (e le qualità ora le ha) ogni traguardo non gli può essere precluso, anche qualcosa di più di un ‘banale’ posto Champions».
Meno contento, nonostante la vittoria contro l’Empoli, è Sinisa Mihajlovic: la convince il suo Milan?
«Davanti i rossoneri fanno paura, ma non hanno risolto il problema delle ultime tre stagioni: manca qualità e fosforo in mezzo al campo. Se avesse preso uno o due centrocampisti di spessore internazionale, la squadra di Mihajlovic avrebbe lottato per vincere lo Scudetto, così può fare ugualmente strada ma non lo vedo attrezzato per i primissimi posti della classifica».
«Sarri è un ottimo allenatore e le sue squadre hanno sempre giocato bene, così come il suo Empoli nella scorsa stagione. Dalla cintola in su il team azzurro ha un organico importantissimo, ma potrà diventare pericolosa per i vertici della classifica solamente se riuscirà a risolvere i soliti problemi difensivi che l’hanno frenato durante il biennio di Benitez. Credo in ogni caso che il Napoli possa fare una bella stagione (magari vincendo anche l’Europa League) e che Sarri possa meritarsi sul campo il rinnovo contrattuale per la prossima stagione».