Benoît Cauet, ex calciatore di Marsiglia, Inter, Torino e Paris Saint-Germain, ha parlato, in esclusiva, per SportPaper.
Cauet: “Juve-Lazio? Un’incognita. Il calciatore più forte con cui è giocatore è il più forte di tutti i tempi: Ronaldo”
Roma-Inter, chi vede come favorito?
“L’Inter parte favorito. La Roma ha cambiato modo di giocare con Juric e ha modificato qualcosa rispetto al precedente allenatore; ha vinto, è una squadra molto più omogenea. La cura Juric sta portando dei frutti. I giallorossi sono un’insidia, si giocherà all’Olimpico, c’è la spinta dei tifosi. L’Inter dovrà essere brava, come sempre fatto negli ultimi, nel fare la sua partita, sicuramente è in grado di farlo”.
Per quanto riguarda l’avvio di stagione dell’Inter, come lo giudica?
“Se si guarda lo scorso anno è partito meno bene. Secondo me, tuttavia, è dovuto ad inserimento e cambio di qualche giocatore, ma la struttura è rimasta la stessa. La spinta emotiva è meno forte, ma sta ritrovando la motivazione in campionato, e lo dimostrano gli ultimi risultati”.
Il Como, invece, in netta ripresa dopo le prime giornate.
“Io credo che il Como sia una squadra che costruirà in divenire. Ha un allenatore giovane, Fabregas, che ha un nome importante, con un’identità ben definita. Ci sono stati tantissimi cambi rispetto allo scorso anno, la società ha lavorato tanto. I risultati sono importanti, ma la fisionomia e la fisiologia di Fabregas non è ancora giunta a maturazione. È tutto “work in progress”, si vedrà partita per partita. Il Como ha fatto una buona partenza”.
Il Torino ha perso Zapata, crede possa influire?
“Zapata è un elemento molto molto importante per il Torino. Sicuramente un calciatore che sposta equilibri, non facile da sostituire. Con la Lazio nessuno se l’aspettava, ma è partita molto bene con Baroni, che ha costruito un’ottima squadra. Il Torino ha fatto bene, Vanoli ha costruito, ha un modello di gioco rispetto al passato e i calciatori lo hanno seguito. Belle vittorie, la squadra ci crede. Ci può stare qualche passo falso come quello contro la Lazio”.
Tra le partite c’è anche Juventus-Lazio, in situazioni e momenti differenti, con i bianconeri decimati dagli infortuni. Chi vede come favorito?
“Sicuramente una partita non scontata. C’è da riflettere, la Juve ha tanti infortuni, e può essere condizionata. La Lazio ha l’incognita Guendouzi, elemento fondamentale, che ha un problema al piede. Ci sono diverse variabili. I biancocelesti sono dinamici, veloci sulle fasce, poi Dia si è inserito molto bene. Sotto questo punto di vista vedo la Lazio con qualche possibilità in più, ma la Juve è una squadra tosta, difficile, concede poco, sta costruendo. Non è facile giocare contro i bianconeri”.
Lei ha giocato diversi Roma-Inter, o Inter-Roma, quale ricorda con più affetto?
“È stata una delle poche volte in cui sono riuscito a segnare. Un bellissimo 4-1 a San Siro. Partita complicatissima all’inizio, trasformata grazie ai campioni che avevamo. Un ottimo ricordo per me”.
Qual è il giocatore più forte con cui ha giocato?
“Sempre lo stesso. Non cambio la risposta a questa domanda, che ormai mi viene posta da anni, ed è Ronaldo, il calciatore più forte della storia del calcio. Un giocatore incredibile. Aveva un’eccellenza incredibile, sia sulla tecnica che sul fisico, capace di far gol con chiunque e dalle posizioni più difficile. Ronaldo spostava talmente gli equilibri”.
E il giocatore più forte contro?
“Sono stati tanti. Avendo una posizione in mezzo al campo ho avuto un gran numero di calciatori forti e difficili di affrontare. Non ho un nome ben preciso”.
Il Marsiglia di De Zerbi come lo vede?
“Partito molto bene. Ha rinnovato la rosa e il gioco, la sua mano si vede. A parte l’ultima sfida contro lo Strasburgo, ho visto una buona squadra, il Vélodrome lo ha adottato subito. Farà un ottimo campionato. Ha idee precise, ha il suo modo di interpretare il calcio. Il Marsiglia ha fatto il miglior acquisto con De Zerbi”.
Pogba verso il rientro, potrebbe tornare ad essere il calciatore che è, tornando ad essere importante sia per Motta che per Deschamps?
“Onestamente è davvero un grande punto interrogativo. Non ho idea. È davvero complesso. Si tratta di un giocatore forte, che sposta gli equilibri, ma fermarsi tanti anni, dopo tanti problemi fisici, lascia davvero un punto di domanda sul suo ritorno. Io mi auguro che possa tornare più forte di prima. Non so come sarà. Spero che queste situazioni lo aiutino a capire e quello che sarà il meglio domani. Deschamps, che gli vuole bene e lo aspetta dovrebbe dare, dovrebbe garantire uno stimolo in più. Ora la necessità è ritrovare il campo”.