Benoît Cauet, ex calciatore di Inter, PSG e Como, ha parlato, in esclusiva, ai microfoni di SportPaper.
L’Inter batte Juventus e Roma, crede che i nerazzurri abbiano messo una seria ipoteca sul campionato, o teme ancora i bianconeri?
“L’Inter ha fatto ciò che doveva in queste due partite. La vittoria contro la Juventus ha messo in chiaro che i nerazzurri sono favoriti. La sfida contro la Roma era importante; i giallorossi venivano dall’esonero di Mourinho e da tre vittorie seguite, vincere era complicato, ma l’Inter c’è riuscita. Dire che il campionato sia finito? No, ci sono ancora molte partite; sicuramente queste vittorie contano molto dal punto di vista mentale. Battere due ottime squadre, che lottano per posti importanti, la Juve anche per lo scudetto, fa bene alla testa.”
L’Inter affronterà l’Atlético Madrid, crede che i nerazzurri riusciranno a superare il turno?
“Sono partite complicate. Sappiamo che in Champions bisogna dare il massimo e avere fortuna nel sorteggio, cosa che non ha avuto l’Inter. L’Atlético Madrid è una squadra molto forte, con un allenatore preparato, ha un gioco disciplinato e ha anche calciatori che possono fare la differenza, come Griezmann, Morata e altri; a mio parere non è il miglior avversario da affrontare. L’Inter è ben messa, sta bene con il campionato, avrà modo di prepararsi; ha già vissuto questa situazione lo scorso anno ed riuscita a superare il turno. Ad oggi mostra una certa sicurezza nel gioco, andrà lì per provare raggiungere i quarti.”
Ha avuto una lunga esperienza all’Inter, qual è il più bel ricordo e quale il più grande rammarico?
“Entrambe nel 1998. Quando vinci un trofeo sai quanto è complicato arrivare in fondo. È stato bello vincerla a Parigi, uno stadio che conoscevo molto bene per il mio passato, contro un avversario molto forte, che l’anno dopo riuscirà a vincere la Coppa delle Coppe e dopo due lo scudetto. Il più grande rammarico è non aver vinto quel campionato. A mio parere, con il sistema di oggi avremmo conquistato il titolo.”
Lei ha giocato a Parigi. Dati i numerosi tentativi del PSG di arrivare in fondo in Champions League, dove crede che riuscirà ad arrivare quest’anno?
“Affronterà il Real Sociedad, avversario temibile, complicato e molto forte, soprattutto in casa, dove ha un’intensità importante e può mettere chiunque in difficoltà. Il PSG ha avuto un cambiamento di rotta, facendo un mercato completamente diverso, non puntando sui soli nomi, ma basandosi sul gioco e sull’allenatore. Luis Enrique ha avuto delle difficoltà all’inizio, ma è migliorato molto nel corso della stagione; ha cambiato la posizione di Mbappé, che è passato al centro, è spostato Barcola. Se dovesse superare contro il Real Sociedad potrebbe puntare ad arrivare in fondo.”
Il Como ha fatto una campagna acquista importante, riuscirà ad arrivare in A?
“Il Como ha un progetto che va avanti da anni. Quest’anno non è partito al meglio. Tuttavia, con l’arrivo di Fabregas, con l’acquisto di altri giocatori come Strefezza, calciatore da Serie A, ha svoltato. Si è costruito bene negli ultimi tre, quattro anni, con una filosofia molto chiara. La società, composta da gente che sa cosa è il calcio, ha lavorato benissimo, ma non da oggi, da più anno. È una squadra che può pretendere la A.”
Mourinho è stato esonerato dalla Roma, cosa è mancato?
“A Mourinho non è mancato nulla, ha fatto miracoli con parametri zero. La Roma è una società storica, gli americani hanno un progetto notevole, e lui l’ha portata a due finali europee, da cui mancava dall’84. Ha fatto ciò che poteva, con i calciatori che aveva a disposizione. Tuttavia, era arrivato il momento di cambiare, lui richiedeva giocatori che la società non garantiva. Mourinho è tra i più forti al mondo, arrivare in fondo in Europa con la Roma, ben due volte, era molto complicato. Era solo arrivato al culmine, non c’erano le premesse per poter fare di più.”