ESCLUSIVA – Carta: “Scioccata dalle parole di Tavecchio. Sulla polemica Sarri – Mancini dico che…”

CartaAntonella

Ai microfoni di sportpaper.it Antonella Carta, ex capitano della Nazionale Italiana Femminile. L’atleta sarda, nata a Nuoro, ha iniziato da giovanissima nella squadra della sua città, prima di balzare in A in quel di Lecce e contribuire alla vittoria di uno scudetto. Gira praticamente tutta Italia nel corso della sua lunga carriera, collezionando 700 presenze e mettendo a segno ben 350 reti. Nel suo Palmares 6 scudetti, 7 Coppa Italia ed una Supercoppa Italiana. Termina la carriera con la Torres, prima di optare per un periodo al di fuori delle scene calcistiche, per tornare poi in campo, ma nel Futsal.

Ultimamente il calcio italiano, sia maschile che femminile, è stato più volte scosso da vicende e frasi che poco hanno a che fare con il nostro amato sport, dalla vicenda Sarri-Mancini fino alle parole del Presidente Tavecchio il tema omofobia di nuovo al centro dell’attenzione.
“Si, sono rimasta scioccata dalle parole del Presidente di una Federazione Nazionale. Uscite di questo genere sono penose, in Italia manchiamo di cultura sportiva. Abbiamo problemi che ci portiamo avanti da anni senza motivo. Noi calciatrici da tempo portiamo avanti questo sport con tanti sacrifici, serietà e professionalità, nonostante siamo dilettanti. Secondo me determinate persone non sono in grado di rivestire queste cariche. Nel 2016 esistono ancora questi tabu’, sono basita. Che sia uomo o donna lo sport è sport, può piacere a tutti senza discriminazioni. Sulle maglie dell’Italia c’è scritta la parola “Rispetto” e poi chi deve rappresentarti a livello istituzionale fa tutt’altro, sono disgustata”.

L’affaire Sarri-Mancini ha diviso praticamente l’Italia. I difensori di Mancini considerano ovviamente pesanti e razziste le parole usate del tecnico napoletano, quelli di Sarri invece pensano che ciò che accade in campo debba restare lì. Cosa ne pensi?

“Anche la vicenda Sarri-Mancini mi ha lasciato di stucco. Uomini d’esperienza, con famiglia e figli scivolano in queste cadute di stile. Cosa puoi insegnare ad un bambino comportandoti in questo modo? Assolutamente Mancini ha fatto bene a denunciare l’accaduto. Credo che Sarri rivesta perfettamente l’involuzione del nostro movimento. Il calcio in Italia ha raggiunto ormai l’esasperazione. Non c’è più divertimento, c’è solo tensione. La colpa è da attribuire al giro d’interessi che si è creato attorno al calcio. Nessuno lavora più serenamente. E’ uno sport malato, bisognerebbe trovare l’equilibrio di un tempo. Io onestamente non riesco più a seguire il calcio maschile come prima, è schiavo degli interessi”.

Per concludere, ti chiedo una riflessione sul panorama calcistico femminile italiano odierno. Oltre al giustissimo discorso sulla cultura sportiva, salta agli occhi la mancanza di risultati di un certo peso a livello internazionale. Qual è il tuo pensiero?
“Purtroppo non avendo mai vinto una competizione importante, il calcio femminile non è esploso. Nemmeno con il secondo posto agli Europei del ’97 abbiamo avuto risalto mediatico. Il problema è che il calcio è maschilista. Tutti in Italia seguono solamente il calcio maschile. Le stesse società non investono sulle squadre femminili, la Federazione neppure. Noi torniamo indietro, mentre le altre nazioni vanno avanti. Con questi presupposti diventa tutto più difficile”.