Il pugile toscano sarà impegnato venerdì 23 ottobre all’Allianz Cloud di Milano nello spettacolo allestito dalla Opi Since 82 in collaborazione con la Matchroom Boxing Italy.
In esclusiva per SportPaper si è raccontato Fabio Turchi, classe ’93 soprannominato ‘Stone Crusher‘, campione italiano nel 2016 e Intercontinentale per la sigla WBC nel 2017. Il mancino tenterà l’assalto alla cintura Intercontinentale IBF dei massimi leggeri contro il lettone Nikolajs Grisunins.
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L’intervista a Fabio Turchi
Come si è avvicinato al pugilato?
“Mi avvicino al pugilato in maniera totalmente naturale, dato che il mio babbo Leonardo è stato un pugile professionista (campione italiano dei pesi mediomassimi nei primi anni 2000), e così fin da quando ero bambino ho seguito le sue gesta con il desiderio di poterlo emulare da ‘grande’.”
Lei ha fatto una scelta, in controtendenza con l’idea di pugilato in Italia, che oggettivamente premia più il dilettantismo rappresentato dai Centri Sportivi (Esercito, Polizia etcc..) che il pugilato professionistico. Cosa ne pensa? e come mai questa scelta coraggiosa?
“Sicuramente stare in un corpo statale, essere stipendiato a vita e pensare solo ad allenarsi è indubbiamente un vantaggio e una fortuna. Se fai però ciò che ami, la boxe, non puoi privarti di inseguire i tuoi sogni. Sul ring si monta per raggiungere degli obiettivi e non soltanto per guadagnarsi la pagnotta; che può andare bene magari a chi deve sbancare il lunario in fabbrica per mandare avanti la famiglia, ma non per chi ha la fortuna di poter vivere di ciò che ama.”
Cosa pensa della situazione del pugilato italiano?
“Il pugilato italiano aveva dato dei grossi segnali di ripresa l’anno scorso grazie all’ importante collaborazione creata dalla Opi Since 82 della famiglia Cherchi insieme a Matchroom boxing e Dazn. Di conseguenza anche gli altri organizzatori per cercare di tenere il passo, avevano proposto delle buone manifestazioni con altre emittenti. Purtroppo con l’ inizio della pandemia Covid-19 tutto ciò è stato bloccato, e quindi adesso si riparte con un punto interrogativo di quel che sarà il futuro. Speriamo in bene!”
E’ ormai usuale accostare erroneamente gli sport da combattimento al fenomeno del bullismo. Cosa ne pensa?
“Sono ovviamente in totale disaccordo con chi etichetta gli sport da combattimento al bullismo. Onore, lealtà e rispetto sono i miei tre comandamenti sia in palestra che nella vita privata.”
Allenamenti e giornata tipo?
“Nel clou di una preparazione mi sveglio alle 6 e parto col primo allenamento di preparazione atletica dalle 6.30 alle 8.00 circa. Recupero tutta la mattina e al pomeriggio lavoro sulla parte pugilistica dalle 15.30 alle 17.30. Credo che la parte più difficile non sia nel momento in cui ti alleni, tuttavia sostengo che il momento più difficile è quando devi alimentarti ed essere bravo a non prenderti troppi sgarri nell’ arco della settimana.”
A quale pugile in particolare si ispira o quale crede sia stato migliore di sempre?
“Mi resta difficile dirti un pugile in particolare: sicuramente il mito con cui sono cresciuto e che più mi emoziona vedere ancora oggi è Mike Tyson! Con l’occhio esperto del pugile però, sostengo che ci siano stati tanti altri pugili fortissimi e grandiosi nella storia del boxing mondiale, e sicuramente per me uno di quelli è Evander Holyfield, che ho avuto anche l’onore di conoscere quando ho svolto un match negli Usa per la sua promotion.”
Quale pugile ritieni sia attualmente il miglior P4P?
Il miglior pugile del momento a mio avviso è Oleksandr Usyk, pugile che è recentemente passato nei pesi Massimi dai Cruiser, e sicuramente per me fonte di ispirazione anche per il suo modo di boxare in guardia mancina.
A quale match è più legato?
“Nella mia carriera da professionista attualmente le vittorie che ricordo con maggiore felicità sono quelle per il campionato d’ Italia contro Lovaglio e quella della prima Dazn boxing night nella seconda difesa del titolo internazionale silver Wbc contro Conquest, in entrambi i casi nella mia città Firenze.”
Parlando del tuo prossimo match contro Grisunins, attuale campione intercontinentale I.B.A., come si è preparato? Anche in considerazione di un match tra due mancini?
“Vengo da una preparazione lunghissima, dato che mi si prospettava inizialmente un match per fine Luglio e che poi purtroppo o per fortuna arriverà soltanto il 23 Ottobre. Ho avuto quindi tanto tempo per poter svolgere e programmare al meglio gli allenamenti e infatti sono molto soddisfatto della condizione con cui mi presenterò sul ring di Milano. Io e Grisunins ci conosciamo già perché nel 2011/2012 lui militava nella squadra dei Milano Thunder mentre io ero nella squadra olimpica italiana, e nel centro federale di Assisi abbiamo fatto anche qualche ripresa di sparring insieme; e quindi in base a ciò posso dire che sarà un test molto severo per me, con questo sono sicuro al 100% di batterlo anche perché contro i mancini sono molto a mio agio.”
Nel 2017 ha avuto l’opportunità di combattere negli States contro Demetrio, quali sensazioni si provano a combattere nella patria della boxe professionistica?
“Purtroppo l’esperienza negli States per la Real Deal promotion di Holyfield per me ha un sapore agrodolce. Positivo sicuramente perché combattere e vincere nella patria del pugilato è una soddisfazione che vale doppio, negativa perché credevo di “aver trovato l’ America” in tutti i sensi, e invece dopo un solo match e tanti buoni propositi il rapporto finì lì perché loro non erano in grado di rispettare la clausole delle borse imposte sul contratto.”
Come è Fabio Turchi fuori dal ring? Cosa le piace fare quando non si allena?
“Sono una persona molto semplice, vivo insieme alla mia fidanzata Paola a Cecina, una piccola città sul mare nella provincia di Livorno; insieme ci dedichiamo principalmente ai nostri due cani, che trattiamo come figli: Cerbero un bellissimo cane Corso maschio e Jean una meravigliosa Pitbull Ukc. Ho anche una forte passione per la pesca che mi aiuta a rilassarmi nei momenti più delicati.”
Ringraziamenti particolari?
“Ringrazio Opi Since 82,Matchroom boxing e Dazn per darmi la possibilità di tornare sul ring per un’importante titolo internazionale contro un avversario di valore. Ringrazio gli sponsor che mi supportano in questa avventura e ovviamente il mio team, che insieme alla mia famiglia, fanno di tutto per farmi arrivare al massimo della condizione“