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ESCLUSIVA – Ballotta: “Derby d’Europa evitato? Agevola la Lazio. L’Inter può arrivare in fondo”

Le parole dell'ex estremo difensore biancoceleste e nerazzurro a SportPaper.

Marco Ballotta, ex portiere di Parma, Lazio e Inter, ha parlato, in esclusiva ai microfoni di SportPaper.

Marco Ballotta: “Juve e Milan hanno bisogno di continuità. Sorpreso negativamente dall’Atalanta in Champions. La presenza a Madrid una gratificazione per la mia carriera”


Scongiurato il derby europeo tra Roma e Lazio. Una sua opinione sul percorso di entrambe.

“Indubbio che la Lazio sia stata un po’ più agevolata evitando il derby; positivo perché sarebbe stata sacrificata una delle due. Nel complesso, è andata meglio alla Lazio”.

L’Inter pesca il Feyenoord, finendo nella parte di tabellone inversa a Real Madrid e Liverpool. Un suo parere.

“Ormai non ci sono squadre facili. Credo che l’Inter possa andare avanti. Già l’essere da una parte di tabellone non fortissimo dovrebbe essere sfruttata a vantaggio per poter raggiungere una ipotetica finale. Se la può giocare. Deve avere meno alti e bassi. Ora valgono tanto le partite e l’Inter ne sbaglierà veramente poche”.

Domenica Inter-Genoa e Napoli-Como, un suo punto di vista sulla lotta in vetta alla classifica.

“L’Inter può fare tranquillamente risultato. Le possibilità di vincere sono alte, nonostante il buon momento attraversato dal Genoa. Se dovesse fare un passo falso vorrà dire che è in un momento delicato della stagione. I nerazzurri sono avvantaggiati. Il Como sta giocando bene, sta ottenendo dei risultati, in modo non casuale; ai lariani bisogna stare attenti. Il Napoli ha i giocatori che possano risolvere la partita, ma non deve abbassare la guardia”.

Come giudica la disfatta europea delle tre italiane. 

“Quella che mi ha sorpreso è stata l’Atalanta. Sono rimasto meravigliato. Tuttavia, è una squadra particolare, con loro non hai mai vinto e non hai mai perso. Le altre due hanno rimarcato i propri problemi: una partita buona non aggiusta tutto. Per il Milan c’è qualcosa che non torna. Alcuni peccano di mancanza di concentrazione. Non è una squadra importante, le grandi squadre non fanno certi errori. La Juventus è ha una rosa giovane, con un allenatore altrettanto giovane. Devono trovare un equilibrio che non so se possa arrivare entro la fine del campionato. Ero convinto che la stagione potesse cambiare l’inerzia dopo la vittoria con l’Inter, ma si continua ad incorrere in prestazioni altalenanti”.

Nella prossima giornata avranno una trasferta complicata, il Milan a Torino e la Juventus a Cagliari, arriverà una risposta?

“Può arrivare la risposta, ma bisogna creare la continuità. Bisogna cercare di fare risultare per conquistare la Champions. Alla fine se la lottano tra di loro. Juve e Milan si giocheranno il quarto posto, ma devono stare attente alle altre dietro. Sono in difficoltà. Non è facile cambiare radicalmente, ma sono superiori al lotto di squadre vicine”.

La scelta di Chivu può essere la scossa per il Parma?

“Può succedere. Non so se sarà l’allenatore giusto. Ha una squadra giovane, inesperta. La società sta provando con un nuovo tecnico per tornare in corsa salvezza. Il cambio qualche attenzione maggiore, soprattutto da parte di coloro che giocano meno, la porta. Giocheranno contro il Bologna, che è in salute. Il Parma gioca bene, ma i rossoblù sono superiori”.

Qual è il momento più bello della sua carriera?

“Ce ne sono tanti. Faccio fatica a trovarne uno. Partiamo dal debutto, poi degli alti e bassi, le vittorie con il Parma, con la Lazio. La soddisfazione più grande è aver giocato a Madrid, l’ultima partita di Champions League, a quasi 44 anni. È stato un premio alla carriera che ho fatto, per la passione e la dedizione che c’ho messo. È stata l’ultima soddisfazione”.

Qual è stato il calciatore più forte con cui ha giocato?

“Fortunatamente ho giocato con molti giocatori importanti. Ronaldo il Fenomeno, sicuramente uno di quelli che ti lascia a bocca aperta. Anche Nesta, che dietro faceva reparto da solo. Questi sono i due che ricordo più volentieri”.

E da avversario?

“L’avversario che mi ha dato più fastidio è stato Batistuta (ride, ndr)”.

C’è qualche portiere che l’ha sorpresa particolarmente?

“De Gea sul quale nutrivo dubbi di condizione, causati dall’anno di fermo, quello che mi ha stupito di più. Ha dimostrato di essere un grandissimo campione. Sta tornando alla normalità, ma fino a qualche settimana fa è stato spesso decisivo, e sui risultati di questa stagione viola c’è tanto suo merito. Poi ci sono altri portieri: Vicario, Caprile, lo stesso Meret, che si sta un po’ consacrando”.

 

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